All’Atlante dei Suoni di Boves il saggio della “Palestra di teatro over 18”

15 aprile 2022 | 17:45
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All’Atlante dei Suoni di Boves il saggio della “Palestra di teatro over 18”

Elisa Dani: “Un viaggio interiore, di una moltitudine di sguardi, di una alternativa al pensiero unico, di un ribaltamento dello stereotipo del Dio biblico”

Boves.Elisa Dani annuncia che la sua «Palestra di teatro over 18», che lezioni è riuscita a tenere in questo inverno, superate tutte le difficoltà di mesi ancora «pandemici», annuncia il «saggio finale» del corso, nella, tradizionale, data del 1° maggio, ed in sede già usata (non in esclusiva) in passato: l’Atlante dei Suoni di Via Moschetti 15, ex «Filanda Favole», in centro storico.
L’opera scelta (e immagine già mostra che, come sempre, non sarà banale, lavoro artistico, letterario, ma anche di spessore d’analisi psicologica) è «Poi mi dici», «Studio su Abramo e le tante “Sara” della storia».
Come sempre due son gli spettacoli, alle 18 ed alle 21. La regia e drammaturgia sono di Elisa Dani (Unduetrepermarie), le luci di Roberto Punzi, il trucco di Marta Castigliano, con protagonisti Simona Bergia, Lorenza Bernardi, Pamela Dutto, Chiara Ferrari, Anna Isu Isoardi, Laura Mangioni, Rosanna Marro (già collaboratrice della regista in recenti rappresentazioni dedicate alla «pittrice-partigiana» di San Giacomo Adriana Filippi), Marianna Martinengo, Mara Mondino, Carla Pellegrino, Roberto Saba e Marina Vallati. Si ringraziano per la collaborazione Enrico Gallo, Eva Maio e Sabrina Marinone.
L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria al 334.7334805.
Il momento ha il patrocinio del Comune di Boves, Assessorato alla Cultura.
Spiega Elisa Dani: «Si tratta di un “viaggio interiore”, di una “moltitudine di sguardi”, di una “alternativa al pensiero unico”, di un “ribaltamento dello stereotipo del Dio biblico”, un “Dio che cura l’interno di ognuno nonostante tutto”, “mi chiamo Abrahama e non abito al centro, ai lati, ai margini, ai bordi, alle soglie, di tende, di dune, di cosmi, non conosco i poteri, non conosco il commercio, solo la sete di sguardi conosco (…).
E lo dico passando, che il tutto mi riguarda, che tutto ci riguarda. E mi vado facendo continuamente in tutte le Sara della storia, in tutte le Agar e in tutti gli Isacco, in tutti gli Ismaele, in tutti i senza tenda, i senza terra, i senza barca, i senza cielo i senza indirizzo, i senza nome, in tutti, in tutti, in tutti.” (tratto da uno scritto di Eva Maio)».
La vicenda a cui ci si ispira è quella del pastore nomade, patriarca, Abramo, partito dalla Mesopotamia, da Ur, almeno duemila anni prima della nascita di Cristo, e direttosi verso la «Terra Promessa», pascoli per le sue greggi in riva al Mediterraneo, con la amata moglie Sara, capace di dargli, per intervento divino, un figlio, Isacco, solo in tardissima età, come prima aveva fatto la schiava Agar, con Ismaele (secondo la «Bibbia» progenitore degli arabi)…