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Villafalletto, torna il Mortorio pasquale

13 marzo 2022 | 08:35
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Villafalletto, torna il Mortorio pasquale
Villafalletto, torna il Mortorio pasquale
Villafalletto, torna il Mortorio pasquale
Villafalletto, torna il Mortorio pasquale
Villafalletto, torna il Mortorio pasquale
Villafalletto, torna il Mortorio pasquale

Il 12 aprile va in scena per le vie del paese la morte di Cristo

Villafalletto. Il prossimo 12 aprile torna a Villafalletto il Mortorio pasquale.

Una tradizione antica che quest’anno festeggia un importante traguardo: 400 anni. La manifestazione infatti risale al 1622, anno in cui venne eretta la Compagnia della Misericordia, intitolata a S. Giovanni Decollato.

Cos’è il Mortorio? Si tratta di una processione pasquale che ogni 4 anni assume le caratteristiche di Sacra rappresentazione, diventando solenne per gli arredi che vi vengono usati (l’addobbo nero con cui viene rivestita la chiesa da cui parte la processione) ed i figuranti che vi prendono parte i quali, in quell’occasione, superano il numero di 500.

Per l’occasione il paese è illuminato solo da torce e lumini. La processione inizia con la discesa della statua del Cristo (a grandezza naturale), da una croce eretta nella chiesa suddetta completamente addobbata di nero, ove è sostanzialmente riprodotto il diorama del Calvario, con il Cristo in mezzo ai ladroni. Dall’anno 2000, la celebrazione si svolge il martedì di pasqua mentre inizialmente si svolgeva prima il giovedì, poi il venerdì. Appena deposta, la statua viene adagiata su una portantina a forma di barella e viene portata in giro per le vie del paese, coperta da un baldacchino, preceduta e seguita da un’immensa folla di figuranti: tra confratelli incappucciati con raganelle e tarabachi, tre angeli con trombe e corni che intonano il Dies Irae, la grande croce portata da un incappucciato, scortata da altri confratelli con lanternoni, seguono soldati in divisa settecentesca con tamburi e lo stendardo del Mortorio, recante l’effigie della testa decollata di S. Giovanni Battista, cui è appunto intitolata la Compagnia che tutt’oggi organizza la manifestazione. Passano quindi le rappresentazioni dei 15 misteri della Passione e morte di Cristo, quindi soldati a cavallo ed una fila di angioletti reclutati fra i bimbi delle scuole del paese, ancora il coro degli angeli ed il coro della Cantoria. Ancora, incappucciati con la testa di S. Giovanni su un vassoio i membri della Confraternita locale più altre numerose Confraternite, invitate, provenienti dai paesi vicini. A questo punto sfila il gruppo che trasporta il Cristo morto, portato a spalle, quindi il lenzuolo della Sindone, retto da tre confratelli e scortato da Carabinieri in uniforme, la reliquia della Croce, portata dal parroco, le tre Marie in lutto, le Consorelle, vestite in giallo e nero, che recano a spalle una grande statua della Vergine Addolorata, 20 orfanelle ed il grande gruppo di Pellegrini con saio e bordone. Chiudono la processione le autorità civili e militari. Effettuato un percorso ad anello che si chiude presso la chiesa della Confraternita, la manifestazione si conclude con l’inumazione di Cristo, calato in una botola del palco tra frastuono di tamburi e raganelle. La banda intona il Vexilla Regis, composto nel 1786 appositamente per il Mortorio. E’ la glorificazione del Cristo e l’annuncio della sua resurrezione; un messaggio di speranza e di fede destinato a far comprendere che la morte, secondo la visione cristiana, non è per sempre.

I preparativi iniziano ben prima del 12 aprile con l’allestimento della Confraternita per l’occasione.

Per la riedizione del 2022 è stata anche promossa una raccolta fondi attraverso la piattaforma Gofundme viste le importanti spese che comporta la realizzazione dell’evento.