“Sì ad un piano per tagliare la dipendenza dall’estero”

3 marzo 2022 | 16:00
Share0
“Sì ad un piano per tagliare la dipendenza dall’estero”

Coldiretti Cuneo sottolinea che “La guerra in Ucraina fa salire i prezzi alle stelle. C’è bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio. Avanti con i progetti di filiera territoriali.”

Sale ancora il prezzo del grano e raggiunge i massimi dal 2008 su un valore di 37,5 centesimi al chilo ma valori in aumento si registrano anche per le quotazioni di mais e soia che stanno mettendo in crisi l’alimentazione degli animali nelle stalle. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti sugli effetti economici della guerra in corso.

Un’emergenza mondiale che riguarda da vicino l’Italia, che importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui necessita per l’alimentazione del bestiame, secondo l’analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia peraltro che l’Ucraina è il nostro secondo fornitore di mais con una quota di poco superiore al 20%.

“La guerra in Ucraina ha dimostrato la necessità improrogabile di garantire la sovranità e l’autosufficienza alimentare. Ci sono le condizioni produttive, le tecnologie e le risorse umane per ridurre la dipendenza dall’estero” dichiara il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “la pandemia e la crisi ucraina ci stanno dando un grande insegnamento: produrre cibo è un tema strategico di sicurezza nazionale”.

La determinazione dei fabbisogni alimentari di un Paese e la messa in campo di investimenti per garantirli deve essere una priorità. Invece nell’ultimo decennio in Italia è scomparso un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati perché molte industrie, per miopia, hanno preferito continuare ad acquistare per anni, in modo speculativo, sul mercato mondiale anziché garantirsi gli approvvigionamenti con prodotto nazionale attraverso i contratti di filiera sostenuti dalla Coldiretti.

“Proprio per contrastare questo scenario, in Piemonte abbiamo creato il progetto di filiera ‘Grano Piemonte’, lanciato insieme al Consorzio Agrario del Nord-Ovest, tramite il quale sono già stati seminati oltre 6.500 ettari, per valorizzare proprio l’oro giallo e ottenere prodotti da forno prepararti con la farina del territorio per rispondere anche alle esigenze dei consumatori, sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti” spiega il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.