Primi giorni di attività per l’Infopoint sull’Ucraina presso il “.Meet” di Cuneo

16 marzo 2022 | 20:01
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Primi giorni di attività per l’Infopoint sull’Ucraina presso il “.Meet” di Cuneo

Nei primi tre giorni di attività allo sportello si sono già rivolti 31 cittadini ucraini, in attesa che approdino nella Granda i primi profughi. 69 famiglie cuneesi hanno già messo a disposizione circa 200 posti letto tra prime e seconde case.

Il Comune di Cuneo si prepara ad accogliere nei prossimi giorni le prime 50 persone che, in base ad una convenzione sottoscritta con la Prefettura e con partner Consorzio socio-assistenziale del Cuneese, Caritas, San Vincenzo e tutti gli enti del terzo settore, saranno ospitate secondo il modello dei Cas già utilizzato per l’emergenza migranti. Alle persone in fuga dall’Ucraina verranno quindi forniti, oltre al semplice posto letto in strutture diffuse sul territorio, anche alcuni servizi come la mediazione linguistica, l’assistenza sanitaria e psicologica e i corsi di alfabetizzazione. 

Secondo i dati forniti dalla Regione Piemonte, ad oggi sono 69 le famiglie cuneesi (per un totale di circa 200 posti letto) che hanno dato la loro disponibilità ad ospitare nuclei famigliari provenienti dall’Ucraina, in famiglia o in alloggi di proprietà, registrandosi direttamente sul portale della Regione e compilando l’apposito modulo.

Per raccogliere le necessità delle persone ucraine già presenti sul territorio e le diverse disponibilità dei cittadini così da creare un sistema integrato di accoglienza, il Comune ha attivato uno sportello dedicato presso il punto Meet di Via Leutrum 7. Operativo da lunedì, all’ufficio “Info Ucraina” si sono rivolte già 31 persone di origine ucraina (10 nuclei famigliari) che necessitano di accoglienza e che sono arrivate sul territorio per contatti con compatrioti o conoscenti già a Cuneo; 65 persone hanno manifestato la loro disponibilità a dare una mano, di queste 16 hanno messo a disposizione alloggi per l’accoglienza e 15 hanno comunicato la loro intenzione di prestare servizio come volontari; 33 famiglie sarebbero disponibili a fornire accoglienza. Allo sportello si sono rivolte anche un’agenzia formativa e alcune aziende private che hanno messo disposizione posti per eventuali inserimenti lavorativi, altri hanno manifestato l’intenzione di aiutare raccogliendo materiale (beni di prima necessità, vestiario, giochi per bambini) o attraverso raccolte fondi.

A fianco delle iniziative messe in campo per l’accoglienza diffusa, il Comune sta raccogliendo materiale da inviare a Cluj-Napoca, comune al confine tra l’Ucraina e la Romania in seguito ad un contatto diretto tra i due sindaci, Federico Borgna e Emil Boc, entrambi membri del Comitato Europeo delle Regioni.