Nella giornata sui disturbi alimentari: “Oggi vorrei dire a chi ne è dentro che un’uscita esiste”

15 marzo 2022 | 15:02
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Nella giornata sui disturbi alimentari: “Oggi vorrei dire a chi ne è dentro che un’uscita esiste”

La testimonianza di Sara che in adolescenza ha sofferto di bulimia nervosa

Oggi, 15 marzo, si celebra la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, una data che vuol far riflettere sui disturbi del comportamento alimentare.

La storia di molte quella di Sara, oggi 40enne, che qualche settimana fa aveva raccontato come si fa oggi con un post sui social la sua esperienza.

Non solo oggi ma sempre attuale l’argomento così come le parole di Sara che riportiamo perché potrebbero aiutare qualcuno che in questo momento sta affrontando questi disturbi alimentari.

“Avevo 16-17 anni. Pesavo 10-15 chili in meno di adesso. Soffrivo di bulimia nervosa.

La bulimia nervosa è una parente stretta dell’anoressia. Spesso le due cose si alternano.

La differenza è che invece di mantenere un controllo costante che ti permette di non mangiare fino a morire, perdi il controllo, riempi i vuoti con il cibo, poi ti senti una merda e vomiti tutto, puoi andare avanti per anni, finché un giorno mentre vomiti anche la bile non ti cede anche il cuore.

Non ti vuoi sentire bella, non vuoi diventare una taglia 38 per sfilare, non vuoi neanche sentirti dire che sei perfetta così magra.

Tu vuoi sparire.

Forse vuoi essere salvata da qualcuno prima di sparire.

Tu hai bisogno di qualcuno che ti tiri fuori da quella merda. Ma contemporaneamente non lo vuoi, perché sarebbe l’ennesima prova che sei debole, che sei fallita, che non ce la fai da sola.

E invece non sei debole e non sei neanche fallita.

Sei solo cresciuta con la convinzione che si debba piacere a tutti, che non si possa sbagliare, che non si possano deludere le aspettative di chi ti circonda, che non si possa dire NO.
NO.
La paura che un no allontani le persone.
La paura che un no ti renda colpevole.
La paura che un no crei quel vuoto tra te e gli altri, quel vuoto che temi, quel vuoto che ti fa sentire sola, incompresa, disagiata.

Oggi guardo tutto al passato.
Provo tenerezza per quella Sara di un quarto di secolo fa.
Oggi amo me, perché sono io
Amo il mio corpo che è il mio.
Oggi non mi interessa cosa pensano gli altri di me.
Non mi spaventano i vuoti.
Di fronte a un giudizio sul mio corpo o sulla mia vita io mi sposto.
Oggi ho imparato che i miei No hanno un valore e se tu non accetti un mio no il problema è tuo, non mio e se mi giudichi o mi rinneghi per un no, prego, la porta è da quella parte.

Oggi ho 40 anni e se a 16 avessi avuto la testa di oggi, non mi sarei mai ammalata. Ma se non fossi stata quella sedicenne, oggi non sarei quella che sono.
Oggi vorrei dire a chi ne è dentro che un’uscita esiste. Che la vita è uno spettacolo. Che vanno distrutti i vecchi schemi per ripartire da capo. Che occorre mettersi al centro e imparare a chiedere aiuto.