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Tasso di natalità, Cuneo segna un -19,1% rispetto al 2002

8 febbraio 2022 | 13:01
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Tasso di natalità, Cuneo segna un -19,1% rispetto al 2002

Negli ultimi vent’anni si è assistito su scala nazionale ad un preoccupante trend di diminuzione delle nascite. Il capoluogo della Granda occupa la novantottesima posizione secondo i dati del “Sole 24 Ore”.

Il tasso di natalità nel nostro Paese sta diventando sempre più un problema. Dal 2002 ad oggi, infatti, si è assistito globalmente in Italia ad un crollo delle nascite, con conseguente invecchiamento della popolazione, che resta uno dei problemi più seri della nostra società. I dati sono andati via via peggiorando da inizio millennio, ma sono letteralmente crollati a seguito della crisi globale del 2008, con statistiche in picchiata per tutte le città italiane, specialmente quelle del Sud, anche in virtù del maggiore spopolamento dei centri del Mezzogiorno rispetto a quelli del Centro-Nord.

In tutto questo Cuneo non può dirsi certamente soddisfatta. La statistica attuale, pubblicata oggi dal “Sole 24 Ore”, fa segnare un tasso di natalità di 7,2 nati vivi ogni 1000 abitanti, in calo del 19,1% rispetto ai dati di vent’anni fa. Se il tasso di natalità del periodo 2002-2008 infatti segnava un più o meno rassicurante +6,7%, in piena linea con la media nazionale, dall’anno della crisi al 2021 lo stesso dato ha fatto registrare un preoccupante -24,2%, su una media nazionale di -28%. Nella speciale classifica in questione, Cuneo si piazza al 98° posto nazionale. Le città peggiori sono Barletta, Sassari, Oristano e Cagliari, che hanno fatto registrare un calo nel tasso di natalità rispettivamente del 39,5, 37,9 e 37,8%. Le “migliori” città sono quelle che sono riuscite a contenere il crollo delle nascite: Bolzano (-13,4% e 9,7 nati ogni 1000 abitanti, il dato più alto su scala nazionale), Trieste (-13,2%) e Parma (-13,1%).

In ultimo bisogna considerare gli effetti della pandemia, che saranno completamente leggibili solo tra qualche mese ma che danno già delle indicazioni importanti. Nel 2021 sarebbero infatti sparite, su scala nazionale, altre 10.500 culle per un totale di circa 136mila. Il solo mese di gennaio 2021, quello della nascita dei primi “figli del lockdown”, ha fatto registrare quasi 5.000 nati in meno (-13,6%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Dati preoccupanti, che occorre cercare di invertire a tutti i costi, come ha sottolineato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo secondo discorso di insediamento di giovedì scorso.