“Serve un tavolo di confronto regionale sul tema della gestione delle risorse idriche”

11 febbraio 2022 | 12:00
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“Serve un tavolo di confronto regionale sul tema della gestione delle risorse idriche”

Coldiretti Cuneo chiede “No alla gestione di continue emergenze, sì alla programmazione con particolare attenzione allo sviluppo delle infrastrutture e al sistema regionale degli Enti irrigui”

In uno dei periodi secchi più lunghi registrati in Piemonte negli ultimi 65 anni, occorre aprire un tavolo regionale per avviare un costruttivo confronto sul tema della gestione delle risorse idriche e, quindi, creare le condizioni per concretizzare percorsi di valorizzazione così da rispondere alle diverse esigenze in termini di utilizzo potabile, irriguo ed industriale, con ricadute importanti anche a livello ambientale. Lo ha chiesto Coldiretti in una comunicazione inviata alla Regione.

Da oltre 60 giorni non si registrano precipitazioni nel Cuneese. Prosegue, dunque, il trend negativo del 2021 che, con un totale di soli 585 mm di pioggia, è stato il terzo anno più arido della Granda dopo il 2017 (con 490 mm di acqua) e il 1997 (con 492 mm). La prolungata scarsità di pioggia e neve che stiamo vivendo, effetto del cambiamento climatico, incide pesantemente sui bacini cuneesi, in condizioni di siccità severa, con quelli di Tanaro e Stura di Demonte maggiormente in sofferenza. Preoccupa anche, in vista della prossima campagna agraria, lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve sull’arco alpino, che in Piemonte fa registrare un -57,6%.

“È necessario non solo individuare modalità efficienti ed efficaci per governare l’emergenza – dichiara il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo, Roberto Moncalvo – ma anche avviare un processo attraverso il quale porre la necessaria attenzione al tema delle infrastrutture irrigue e, quindi, ad incrementare la capacità di conservazione per utilizzare l’acqua nei momenti di maggior idroesigenza superando l’attuale condizione di diffusa dispersione. Vanno coinvolti tutti i soggetti interessati, superando la frammentazione anche in termini di competenze amministrative, in modo tale che sia possibile definire un piano strategico unitario che, nel medio termine, consenta di individuare ed attuare i necessari interventi strutturali”.