Da Carrù alla cucina di Casa Sanremo, l’avventura della cuoca carrucese Silvia Facello

Ci sarà un pò di Granda al prossimo Festival di Sanremo.

Silvia Facello, cuoca titolare e anima del Risto Bistrot Redibis in via Mazzini a Carrù sarà impegnata nelle cucine di Casa Sanremo. Ci sarà anche lei, dal 31 gennaio al 5 febbraio, tra gli addetti ai lavori che si occuperanno di soddisfare i vip.

Alla vigilia della partenza Silvia ci racconta di esser onorata di questa opportunità avuta grazie alla Federazione Italiana Cuochi e il coinvolgimento da parte di Caterina Quaglia, responsabile Lady Chef sezione femminile dell’Associazione Cuochi Provincia Granda che l’ha voluta come eccellenza cuneese. Silvia è davvero grata a Caterina che in quest’ultimo periodo l’ha sempre coinvolta nei vari concorsi on line legati all’associazione, “mi fa sentire protetta” ci dice. Con loro da Cuneo ci sarà anche Silvana Musej del Relais Cuba.

“Saremo impegnate nella preparazione di 160 pasti a pranzo e cena, per tutti coloro che fanno parte dell’organizzazione e che partecipano alla kermesse canora più importante dell’anno” ci racconta.

Silvia, diplomata all’alberghiero di Dronero, ama questo lavoro che fa parte della sua vita da sempre, da 18 anni è in questo campo a parte una parentesi che l’ha vista dedicarsi a un negozio di arredamento. Nel 2016 ha realizzato il sogno di aprire qualcosa di suo, prima con la sala da the, unendo così i due campi a cui aveva dedicato la sua vita lavorativa. Silvia poi è una persona che non ama stare con le mani in mano e si reiventa. Così il suo bistrot diventa ristorantino dove lei è chef e cameriera allo stesso tempo. Durante il difficile periodo del lock-down doveva differenziarsi e ha dato vita al “carrushi”, piatto orientale rivisitato in chiave piemontese. Nello stesso periodo ha dato vita al suo bed&breakfast con tre camere, “la locanda del cuore”.

Questa nuova avventura di Casa Sanremo la vive con curiosità e non vede l’ora di raccogliere tutti gli stimoli che ne verranno, per continuare a crescere, perché in questo mestiere non si finisce mai di imparare.