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Cuneo, viabilità e agricoltura al centro degli ultimi incontri di Giancarlo Boselli

10 dicembre 2021 | 10:14
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Cuneo, viabilità e agricoltura al centro degli ultimi incontri di Giancarlo Boselli

Il candidato sindaco della lista Indipendenti prosegue senza sosta il suo “giro” di incontri con le varie realtà del capoluogo. Ieri è stata la volta dei vertici provinciali di ACI e Coldiretti

Cuneo. Non conosce interruzioni il “tour” di Giancarlo Boselli, ex vicesindaco e candidato sindaco alle elezioni comunali del 2022 per la lista Indipendenti.

Nella giornata di ieri, accompagnato dalla compagna di lista Paola Pansa, Boselli ha incontrato il presidente dell’ACI Franco Revelli.“Abbiamo toccato molte questioni. In particolare quelle relative alla transizione energetica, alla mobilità sostenibile. L’ACI deve essere un riferimento essenziale per il Comune, per la Provincia. Il suo ruolo e la sua azione sulla sicurezza sono di grande rilievo. La sua conoscenza dei temi della mobilità sui 4.000 km di strade della Granda ne fa un interlocutore prezioso. La rete provinciale trascuratissima, necessita di un piano urgente di investimenti di almeno 15 milioni di euro annuì per un quinquennio. In questo senso il mio impegno sarà molto forte” ha dichiarato Boselli al riguardo.

Sempre ieri, insieme ai compagni di lista Franca Serale, Paolo Marengo e Gerardo Pintus, è stata la volta dei vertici di Coldiretti Cuneo nelle persone del direttore Fabiano Porcu e del Responsabile Zona di Cuneo Massimo Meineri. “Al centro dello scambio di idee tutte le questioni principali che riguardano il Capoluogo e la Provincia. In particolare la necessità di far sentire le Frazioni meno isolate. La necessità di un maggior contenimento dei selvatici fuori controllo oltre il corridoio del Parco Fluviale. La difficoltà di “accesso” agli uffici comunali per espletamento delle pratiche. Serve un’amministrazione più snella, efficiente, concreta. L’arretratezza della digitalizzazione della campagna. Ridicolo senza, chiedere agricoltura di precisione. La falla più grande è poi la mancanza in provincia di un’industria di trasformazione della frutta. Non ha senso mandare a trasformare il prodotto per poi farlo tornare. No si può continuare a tagliare i servizi in montagna e stupirsi che venga abbandonata, anche dove ci sono i prodotti di qualità” ha spiegato Boselli a margine dell’incontro.