Truffe agli anziani, conoscerle e prevenirle: i consigli dell’Arma dei Carabinieri

11 dicembre 2021 | 10:19
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“Denunciate anche i tentativi di truffa, è importante. E ricordatevi: non ci disturbate mai, siamo qui per aiutarvi”

Imparare a difendersi dalle truffe, a riconoscere un truffatore e, soprattutto, ricordarsi che non c’è mai nulla di cui vergognarsi nel caso in cui si dovesse cadere nei suoi tranelli. A parlare a 360 gradi dell’odioso fenomeno delle truffe nei confronti dei più fragili, i nostri anziani, è il tenente colonnello dell’Arma dei Carabinieri Pier Enrico Burri, che già due anni fa aveva affrontato lo stesso tema negli studi di Riviera24.it.

Sono cambiate le truffe agli anziani durante il lockdown?
«Per un verso il lockdown ha reso più semplice il nostro lavoro, dal momento che le diverse restrizioni al movimento delle persone hanno limitato anche la mobilità di coloro i quali avessero intenzione di commettere reati. Dall’altro, abbiamo assistito – non dalle prime battute – ad una recrudescenza degli episodi truffaldini attraverso l’utilizzo di internet e non solamente attraverso il cosiddetto “phishing” (cioè l’acquisizione di dati afferenti a carte o conti mediante messaggi di posta elettronica o finestra a comparsa), ma anche contattando direttamente la persona con pretesti che illustreremo.Trovo poco coerente parlare di numeri: il fenomeno esiste ed è degno di attenzione, sia da un punto di vista informativo – e ringrazio ancora per questa nuova opportunità che ci avete regalato – sia investigativo, poiché diversi reparti sono stati e sono tuttora impegnati in attività d’indagine. Ho parlato di poca coerenza perché quello che ci preme non è tanto riferire quanti reati siano stati commessi, quanto piuttosto invitare a denunciare chi fosse stato vittima di truffa e non avesse ancora informato le forze dell’ordine ovvero adottato quei presidi minimi di sicurezza – che vedremo – che risultano fondamentali. Perché, lo diciamo chiaramente, il fenomeno è reale e, di norma, con l’avvicinarsi delle feste, subisce un’amplificazione».

L’Arma dei Carabinieri ha sempre puntato molto sulla prevenzione, con numerosi incontri con gli anziani. Questo aspetto è mancato a causa della pandemia. Questo ha causato un aumento di truffe?
«Repetita iuvant, dicevano alcuni. In effetti, pur non potendo trovare una correlazione tra il venir meno degli incontri – che comunque sono già ripresi in tutta la provincia, sempre con la massima attenzione alla sicurezza sanitaria – e il numero dei reati, è pacifico che una persona informata e attenta è più scaltra e meno “funzionale” all’obiettivo della vittima: commettere il reato carpendo la fiducia. Mi piace pensare che qualcuno non ci sia “cascato” perché ha ricordato dei consigli suggeriti dal Comandante di Stazione o di Compagnia, o perché ha riletto la nostra brochure, o, ancora, perché ha visto l’intervista che fu pubblicata online sul vostro sito due anni orsono. O ancora, perché ha navigato sul sito www.carabinieri.it dove, nella sua veste rinnovata, seguendo il percorso Home/In vostro aiuto/Consigli/Cose di tutti i giorni/Contro le truffe/Truffe agli anziani si possono trovare tutte le indicazioni utili per prevenire il fenomeno».

Quali sono le truffe più comuni?
Dalla tecnica della “cauzione” a quella della “perdita di gas” sono innumerevoli le strategie adottate dai malviventi per carpire la fiducia delle loro vittime. Esaminiamole brevemente, posto che tutte quelle che andremo ad elencare si sono verificate anche nella nostra provincia:

il finto incidente: una mamma, una nonna, una sorella, una moglie, anziane, vengono informate da un sedicente “Carabiniere” che il figlio, il nipote, il fratello, il marito sono trattenuti in caserma perché hanno causato un incidente stradale con vittime o feriti. Il Maresciallo rassicura: passerà un avvocato da casa, “lei gli dia i soldi che ha a disposizione o, se non ne ha, anche gioielli, collane, anelli…sistemiamo tutto noi”. Magari in sottofondo si sentono anche le sirene, o si sente un terzo dire “Maresciallo, mi scusi..”. Pura fiction. Quel che è certo è che da lì a poco si presenterà qualcuno a casa – nel frattempo voi non riuscirete a chiamare il vostro congiunto – e prenderà soldi e gioielli.
Siete appena stati truffati. Non è successo nulla di quanto il “carabiniere” vi aveva detto. Tenetelo bene a mente: i Carabinieri non hanno il “potere” di liberare nessuno dietro ”cauzione”, né sotto forma di denaro, tantomeno in forma di ori o preziosi. Se non avete denaro e dovesse presentarsi a casa il presunto avvocato o collaboratore, non fatevi accompagnare in banca.

l’amico o amica di famiglia: questo tipo di truffa capita in particolar modo alle persone sole, le quali hanno bisogno di qualcuno con cui parlare, con cui aprirsi. Attenzione: dell’amico o amica che si avvicina, voi non vi ricorderete. Questo è il primo elemento che può farvi pensare di essere di fronte a un tentativo di truffa. Ragioniamo insieme: è possibile che voi non ricordiate una persona che dice di aver passato bei momenti insieme a voi, di essere la più cara amica di vostro figlio o figlia, di essere stata la vostra vicina di casa per due anni e non ve ne ricordiate? No, non è possibile. Siate prudenti: non fatevi avvicinare, non fatevi abbracciare, non fatevi sorreggere. Proprio qui a Sanremo una donna anziana, inciampata e caduta a terra, è stata derubata del portafogli da due donne. Le stesse, conquistatane la fiducia, in un’occasione successiva l’avevano anche stordita somministrandole sostanze chimiche. Furono arrestate dai Carabinieri nell’ottobre scorso.

la fuga di gas: può succedere che presunti tecnici si presentino presso la vostra abitazione con tanto di “pettorina” e segni distintivi, dicendo che devono verificare una figa di gas (magari spargendo nell’aria il contenuto di una bomboletta per la ricarica di accendini). Hanno anche un “rilevatore” elettronico che, nemmeno a dirlo, darà un riscontro positivo. Diranno che il gas è particolare: è in grado di aggredire oro e gioielli, danneggiandoli irreparabilmente. “Li metta da parte, anche in frigo va bene” e intanto propongono un giro per casa, per comprendere se vi fosse pericolo. Andranno via in pochi istanti, rassicurandovi sul fatto che ormai il problema è stato risolto. Purtroppo, non troverete più gioielli e soldi che avevate messo in frigorifero, perché il complice, mentre il “tecnico” vi accompagnava in giro per casa, se ne sarà appropriato.

l’auto a noleggio da pagare: sicuramente voi non l’avete noleggiata. Ma il finto Carabiniere che vi chiama insiste, ha il vostro nome e cognome, magari anche la data di nascita ed il codice fiscale. Alla fine, minaccia di denuncia o “sistema lui”. Basta che gli diate il numero della carta di credito o il CCV (quel codice di tre cifre che si trova sul retro). E la truffa è compiuta. Prima o poi, qualcuno preleverà dal vostro conto una data somma, magari non importante, solo qualche decina o poco più di un centinaio di Euro. Non darà sospetto. Oppure azzererà il plafond disponibile. Attiro la vostra attenzione: se siete in attesa di pacchi, potreste ricevere un SMS da un numero cellulare che vi avverte che il plico è trattenuto per una ragione qualsiasi e vi chiede di immettere il numero di carta compreso il CCV. Non ci baderete, perché magari chiede di versare un importo minimo. Prima di rispondere, verificate su fonti aperte l’affidabilità del numero che vi ha scritto: la risposta ve la lascio immaginare.

Come fa una possibile vittima ad accorgersi di essere di fronte ad un truffatore?
In realtà basterebbe osservare sotto una luce diversa, e soprattutto con più prudenza, alcuni comportamenti all’apparenza “normali” e “ragionevoli” anche se magari un po’ insoliti, per rendersi conto di come in effetti siano tutt’altro che credibili. È proprio questo che vogliamo fare qui insieme a voi, siggerendovi dieci, semplici consigli

ATTENZIONE A… Prima di tutto, allora, tenete presente alle occasioni, iniziative, offerte, all’apparenza assai vantaggiose e chiedetevi “perché proprio a me?”. È facile invece che si tratti di una truffa.

DIFFIDATE DELLE APPARENZE. Persona distinta, sorriso cordiale, massima disponibilità: i truffatori si presentano con un aspetto tranquillizzante. L’ideale per conquistare la vostra simpatia. E per introdurvisi abilmente in casa, pronti ad appropriarsi di denaro e gioielli.

NON APRITE LA PORTA. Cominciamo col dire che il cancello e il portone non si aprono agli sconosciuti. Tanto meno la porta di casa. Controllate il visitatore dallo spioncino, e ricorrete comunque alla catenella se aprire vi appare necessario. Un funzionario del Comune o delle Poste, un incaricato dell’INPS o dell’INAIL, un tecnico del gas o della luce non si presenta a casa vostra senza preavviso. E non compete a lui la riscossione di bollette, il controllo dei pagamenti, magari con rimborsi a vostro vantaggio. La sua visita è sempre preceduta e garantita da una comunicazione in cui ne risulta il motivo. Non vi convince ugualmente? Prendete tempo – anche interrompendo la comunciazione!! – e controllate il numero telefonico da fonti aperte. Al limite, conservate a portata di mano una rubrica con i numeri utili (non dimenticate i Carabinieri). E non esitate a chiamare il 112NUE in ogni circostanza in cui lo riteniate necessario.

IL TESSERINO NON BASTA. Alla porta c’è un rappresentante delle Forze dell’Ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili? Comportamento del tutto inusuale: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio. Chiamate senza esitazione il 112.

NESSUNA CONFIDENZA AL TELEFONO… Operando in linea, i truffatori possono procedere indisturbati. Niente conversazioni, e confidenze: quanti siete in casa, a che ora uscite, quali sono le vostre abitudini. Ricordate: alcune persone sono molto brave a farsi dire le cose senza che noi ce ne rendiamo conto.

…E NEMMENO SU INTERNET. E se ad Internet, ormai, la Terza Età non può più rinunciare, altrettanto non deve fare a meno di alcune misure di sicurezza. Una password “complicata” (numeri, simboli, lettere maiuscole e minuscole), riservatezza dei dati, bancari ma non soltanto, un buon programma antivirus. Sempre ricordando che accattivanti occasioni per acquisti vanno sempre opportunamente controllate e le e-mail che arrivano da sconosciuti non devono mai essere aperte. Allo stesso modo, attenzione alle pagine internet con “http” invece di “https” e a cliccare, attivandoli, sui messaggi che contengano palesi errori di ortografia.

ATTENTI A BAMBINI! Il nipotino non va mai mandato da solo ad aprire il portone o la porta di casa: non avrebbe problemi ad accogliere chiunque, senza distinzione tra “buoni” e “cattivi”.

NON FATEVI DISTRARRE. È facile distrarre una persona: basta una spinta, all’apparenza involontaria; una moneta che cade in terra attirando lo sguardo; una battuta spiritosa mentre si maneggia del denaro. Per non parlare di ambienti affollati e confusione: gli spostamenti in autobus, la spesa al mercato, il cappuccino al bar sono circostanze ideali per ladri e ladruncoli. Almeno quanto la borsa o il borsello aperti o sul lato esterno del marciapiede, e perciò “a portata di mano”. Da non trattenere, però, in caso di scippo: può provocare una successiva caduta, più grave rispetto allo “scippo”.

UN BUON VICINATO. Proprio per non rinunciare alle proprie abitudini e ai propri interessi, insomma, giunti ad un certo momento della vita alcune precauzioni in più, a partire da quelle che vi abbiamo indicato, è bene prenderle. Può essere fondamentale, ad esempio, un buon rapporto di vicinato. Perché è proprio il vicino che salutate tutti i giorni, e con cui è sempre bene scambiare il numero di telefono, che potrà intervenire in vostro aiuto prima di chiunque altro, ben conoscendo il vostro stile di vita e individuando eventuali, preoccupanti “anomalie” nella vostra quotidianità.

112. Ma soprattutto, in caso di necessità, reale o presunta, non esitate a chiamare il 112. Il numero è gratis, noi sempre pronti ad aiutarvi.

Cosa deve fare chi è vittima di una truffa, anche solo tentata?
«Innanzitutto, cercate di ricordare cosa è successo: chi, come, dove, cosa e quanto. Richiamate alla memoria elementi su come il soggetto che vi ha truffato fosse vestito, il colore di occhi, capelli, la forma del naso, se avesse barba o baffi, tatuaggi. Se avete paura di dimenticarlo scrivetelo. Sono cose che vi chiederanno le forze di polizia immediatamente dopo, quando le contatterete. Non dimenticate di bloccare tutte le carte di pagamento che vi fossero state sottratte. E non vergognatevi nemmeno a denunciare una truffa da pochi Euro, perché per noi è molto importante sapere cosa succede nel territorio che siamo chiamati a proteggere».

Negli ultimi anni, in provincia di Imperia, avete scoperto numerosi truffatori, con operazioni come quella denominata “Sonacai” o la “Gerione”: può ricordare ai nostri ascoltatori i risultati investigativi?
«Come vi avevo anticipato, i consigli offerti partono da una base esperienziale. Nella più recente “Sonacai”, è stato aggredito un gruppo di soggetti dediti alla commissione di reati predatori ed in particolare di furti in abitazione, tentati e consumati nel 2019, nella provincia di Imperia oltre che in varie parti del nord Italia in danno di persone sole ed anziane. In essa, mentre due complici facevano da “palo” o autisti, il capo della banda si presentava presso l’abitazione di persone anziane come appartenente alle Forze di polizia, motivando la propria presenza per indagare su un giro di banconote false. Chiedeva quindi di visionare il denaro in loro possesso per verificare se fosse falso che tratteneva perché rilevato come tale. Nella circostanza sequestrammo una villa e beni per centinaia di migliaia di Euro, risultati provento dei capitali illeciti reinvestiti. Nella “Gerione” – novembre 2018 – è stata documentata la riconducibilità agli indagati di 42 episodi delittuosi (dei quali 2 consumati e 5 tentati nella provincia di Imperia), il cui danno complessivo è stato pari ad euro 300.000 circa. In questo caso alcuni sodali, dopo aver contattato la vittima al telefono (eseguivano tentativi su diversi “bersagli”, scelti in ragione della posizione dei complici già presenti sul territorio, fino ad individuare la persona emotivamente più fragile, la cui abitazione fosse ubicata in periferia, lontano dalle principali vie di comunicazione e da presidi delle Forze dell’ordine, ma vicino a stazioni ferroviarie o di autobus per agevolare la fuga dei sodali incaricati di operare sul territorio) qualificandosi come appartenenti alle forze dell’ordine o avvocati, operavano la truffa del “finto incidente” descritta prima».

Vorrei in ultimo fare una domanda sul servizio che l’Arma dei Carabinieri offre per aiutare le persone a ritirare la propria pensione. Come possono fare i cittadini a chiedere il vostro aiuto? «Poste Italiane e l’Arma dei Carabinieri hanno sottoscritto una convenzione grazie alla quale tutti i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli Uffici Postali, che riscuotono normalmente la pensione in contanti, possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri. Il servizio non potrà essere reso a coloro che abbiano già delegato altri soggetti alla riscossione, abbiano un libretto o un conto postale o che vivano con familiari o comunque questi siano dimoranti nelle vicinanze della loro abitazione. In base alla convenzione appena sottoscritta i Carabinieri si recheranno presso gli sportelli degli Uffici Postali per riscuotere le indennità pensionistiche per poi consegnarle al domicilio dei beneficiari che ne abbiano fatto richiesta a Poste Italiane rilasciando un’apposita delega scritta. I pensionati potranno contattare il numero verde 800 55 66 70 messo a disposizione da Poste o chiamare la più vicina Stazione dei Carabinieri per richiedere maggiori informazioni. Andrà sottoscritta una delega con validità per una sola operazione, da ripetere per ogni singolo ritiro di pensione. Il servizio è svolto esclusivamente da militari in uniforme».