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Perché all’Immacolata si fanno albero di Natale e presepe?

8 dicembre 2021 | 16:01
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Perché all’Immacolata si fanno albero di Natale e presepe?
L'albero di Natale che di Piazza Galimberti che si accenderà questa sera

Che sia l’8 dicembre o prima entrambi sono i simboli per eccellenza di questa festività che ci apprestiamo a vivere

Da cosa deriva questa tradizione? In realtà non c’è un reale motivo per cui il giorno dell’Immacolata sia dedicato dai più ad addobbare l’albero di Natale e si allestisce il presepe. Sarebbe riconducibile al fatto che sia una data di pausa dal lavoro che precede le festività utile per dedicarsi a queste attività.

In verità oggigiorno sia nelle città che nelle case questa data è sempre è più anticipata.

Vediamo come nascono i due simboli per eccellenza delle festività che ci apprestiamo a vivere.

Per quanto riguarda l’albero bisogna andare indietro fino all’epoca dei Romani che abbellivano le loro domus con fronde di pino e altri sempreverdi, regalandone un rametto come buon auspicio durante le Calende di gennaio, mentre tra i Celti, i sacerdoti e le sacerdotesse Druidi decoravano abeti e pini rossi, simboli di lunga vita, per le celebrazioni del giorno più corto dell’anno. I Vichinghi ritenevano che gli abeti avessero addirittura poteri magici poiché non perdevano le foglie neppure col rigido freddo del Nord Europa. Con l’avvento del Cristianesimo venne consolidata l’associazione abete-vita eterna. Si ha notizia di un albero fatto a Tallin nel 1441, un enorme abete eretto nella piana del Municipio intorno al quale danzavano i giovani in cerca dell’anima gemella. Vi è poi una cronaca dl 1570 di Brema che racconta l’addobbo di un albero, mentre una targa datata 1510, scritta in 8 lingue, a Riga, decreta che il primo albero di Capodanno è stato adornato in città. In Alsazia una cronaca di Strasburgo del 1605 riporta la notizia di alcuni cittadini che, per Natale, portavano a casa addobbi per ornarli con fiori di carta colorati, mele e zucchero. Dopo il Congresso di Vienna, l’albero di Natale dai paesi nordici si diffuse in tutta Europa: a Vienna nel 1816 con la principessa Henrietta von Nassau-Weilburg; in Francia nel 1840 per opera della duchessa di Orleans; in Italia con Margherita di Savoia che, a metà 800, lo allestì nel Quirinale; in Inghilterra, col marito della regina Vittoria, Alberto di Sassonia.

Per quanto riguarda invece il presepe è un simbolo legato alla tradizione cristiana. La parola deriva dal verbo latino “praesepire” che significa recingere con siepe e, quindi, in senso più lato, mangiatoia o greppia. Secondo il Vangelo di Luca, Giuseppe con Maria, sua sposa, si recò a Betlemme per rispondere al censimento indetto da Augusto: “Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia perché non c’era posto per loro nella locanda…”. Questa è l’unica sommaria descrizione ufficiale del luogo in cui nacque Gesù.

La giornata di oggi, complice il maltempo, avrà sicuramente contribuito nella case di molti a dedicarsi alla realizzazione di albero e presepe.