“La BOA (costosa) è spiaggiata: a Cuneo centro serve ben altro”

7 dicembre 2021 | 13:51
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“La BOA (costosa) è spiaggiata: a Cuneo centro serve ben altro”

Giancarlo Boselli (Indipendenti): “Noi lavoreremo per un progetto efficace con operatori qualificati e una nuova polizia urbana e di quartiere capace di collaborare con le altre forze dell‘ordine e presente nell’azione sul territorio e sui marciapiedi a fianco degli operatori. Per un progetto che dia lavoro utile alle persone di buona volontà che vogliono integrarsi rispettando le regole della nostra comunità democratica e di diritto.
Daremo sicurezza e assistenza. Recupereremo velocemente ciò che non è stato mai fatto”.

Scrive Giancarlo Boselli, candidato a sindaco di Cuneo per la lista Indipendenti.

LA BOA ( COSTOSA ) E’ SPIAGGIATA
Una boa è un oggetto galleggiante, di solito ancorato in un determinato punto per evitare la deriva.
Un punto di riferimento, di attracco sicuro. E’ quello certamente voleva essere ma come dirò, a mio avviso, non è stato, il progetto così denominato.
Era finalizzato allo sviluppo di comunità voluto dal Comune e dalla Vice Sindaca Manassero.
La BOA, molto costosa, oltre 200 mila euro, si è spiaggiata.
Mi han consigliato di non dire che e’ affondata o fallita (sarebbe improprio).
Vediamo perché.
Ha riguardato 3 zone non omogenee.
2 senza problematiche critiche e una, CUNEO CENTRO che si suddivide ancora in 2 zone, di cui una ha invece problematiche critiche e gravi, la zona Corso Giolitti Stazione e vie limitrofe.
Se per Donatello e San Paolo poteva avere un senso, per quest’area sono necessari interventi di altro genere.
In primis controllare e gestire il fenomeno dell’immigrazione e della marginalità che coinvolgono persone straniere ma anche italiane residenti e non che stazionano in tale area. (Tossici e marginali e persone in difficoltà dedite all’alcool).
Occorreva e occorre quindi intervenire con efficacia e professionalità, con personale adeguatamente formato per vigilare la zona, conoscere le persone e accompagnarle. Servono operatori di strada che devono poter fare il loro lavoro nelle ore in cui si manifestano fortemente i fenomeni più gravi, quindi anche di notte e nei giorni festivi con il supporto delle forze dell’ordine quando necessario.
Servono al Quartiere o all’isolato, come stiamo chiamandolo in riferimento al docufilm in lavorazione, per arginare le situazioni più gravi e non per insegnare il gioco degli scacchi o delle carte dando l’impressione di presenza in situazioni tranquille e facili.
Immaginare di fare comunità in una situazione che continua ad essere grave e con la presenza di criminalità organizzata che sta crescendo, con una stazione di polizia urbana quasi sempre chiusa e assente invece nelle ore utili, non ha senso. C’è ormai una zona franca dove si può sbevazzare indisturbati e fare quant’altro, un’area di degrado urbano che chiama degrado, di sporco che chiama sporco disordine che chiama disordine e marginalità.
Per questo noi lavoreremo fin dal nostro primo mese di mandato per un progetto efficace con operatori qualificati e una nuova polizia urbana e di Quartiere capace di collaborare con le altre forze dell ‘ordine e presente nell’azione sul territorio e sui marciapiedi a fianco degli operatori.
Per un progetto che dia lavoro utile alle persone di buona volontà che vogliono integrarsi rispettando le regole della nostra comunità democratica e di diritto.
Daremo sicurezza e assistenza. Recupereremo velocemente ciò che non è stato mai fatto.