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Oggi, 11 novembre, si celebra San Martino

11 novembre 2021 | 09:32
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Oggi, 11 novembre, si celebra San Martino

Il santo del mantello legato al mondo contadino

La festa di San Martino è una ricorrenza che si celebra oggi, 11 novembre, in diversi paesi cristiani, per commemorare Martino di Tours. Celebrazione vissuta maggiormente in ambiente rurale, in passato venivano rinnovati gli accordi in ambito agrario. Spesso questa ricorrenza è legata alla prima spillatura del vino novello.

La ricorrenza è legata alla storia del santo che cedette la metà del suo mantello a un mendicante e segna un momento cruciale nella vita contadina: la fine dell’anno agricolo. La tradizione è celebrata anche in alcune famose poesie: San Martino di Carducci, Novembre di Giovanni Pascoli ed Estate di San Martino di Cesare Pavese. Quest’ultima si riferisce ai giorni della prima metà di novembre in cui, dopo il primo freddo, si verificano spesso condizioni climatiche più miti. Sono i giorni appunto in cui cade questa festa.

Nelle campagne cuneesi ancora attuale rinnovare i contratti agricoli e tenere grandi fiere di bestiame in questa data.

Sono davvero numero i proverbi in dialetto piemontese che ci fanno capire il legame con questa festività, ne riportiamo alcuni.

A San Martin a son fàit tuti ij vin (a SM tutti i vini sono pronti da bere).

A San Martin deurb ël botal e tasta ‘l vin (a SM apri la botte e assaggia il vino, perché ormai è pronto da bere).

A San Martin beiv ël bon vin e lassa l’eva andè al mulin (a SM bevi il buon vino nuovo e lascia l’acqua andare al mulino, perché non è ancora il momento di andare a far macinare il grano).

Dòp San Martin pija ‘l sach e va al mulin (passata la festa di SM, è ora di andare al mulino a far macinare il grano).

Òca, castagne, bòsch e vin, ten tut për San Martin (oca, castagne, legna e vino tieni tutto per SM; il giorno di SM si festeggia mangiando e bevendo, poi il giorno successivo avrà inizio l’Avvento, periodo di digiuno e astinenza. Per quanto riguarda l’oca, la leggenda racconta che San Martino non aveva alcuna intenzione di accettare la nomina a vescovo di Tours da parte del popolo e si era nascosto in una grotta, dove però fu scoperto dalle oche che, starnazzando, rivelarono la sua presenza a quelli che lo stava cercando).

Për San Martin massa l’òca e ‘l pavarin (per SM ammazza l’oca e l’anitra, per fare festa).

Për San Martin aj’è castagne, aròst e vin (per SM c’è castagne, arrosto e vino).

A San Martin a stà mej ël gran ant ël camp che al mulin (per SM il grano sta meglio nel campo che al mulino, cioè bisogna aver finito di seminare il grano).

A San Martin l’invern a l’é vsin (a SM l’inverno è vicino).

San Martin rivà, l’invern a l’é për la strà (arrivato SM, l’inverno è per la strada).

‘L grand e ‘l citin as vesto a San Martin (l’adulto e il bambino si vestono a SM, perché inizia a far freddo)

Ai Sant la fiòca për ij camp, a San Martin la fiòca an sj’ autin (ai Santi nevica per i campi, a SM nelle vigne).

L’istà d’ San Martin a dura da la seira a la matin (l’estate di SM dura dalla sera alla mattina, cioè è cortissimo).

L’istà d’ San Martin a dura tre dì e ‘n tochetin (l’estate di SM dura tre giorni e un pezzetto).

Da San Martin a Natal chi ch’a l’é pòver a stà mal (da SM a Natale chi è povero sta male, perché non ha soldi da spendere in feste).

Castagne ‘d San Martin: s’as na treuva un-a bon-a a val un quatrin (castagne di SM: se se ne trova una buona vale un soldo, perché a quell’epoca sono già tutte andate a male).

Vada come a veul, San Martin a l’é sempe a j’ondes (vada come vuole, SM è sempre all’11 di novembre).

Dòp San Martin a-i è pì nen termo nè fin (dopo SM non ci sono più pietre di confine e confini dei campi e quindi si può andare a spigolare ovunque).

San Martin seren, prepara bòsch e fen (se il giorno della festa di SM è sereno, prepara legna e fieno, perché farà freddo a lungo e ci sarà bisogno di avere in abbondanza legna per scaldarsi e fieno da dar da mangiare alle bestie).