Castagne, Coldiretti Cuneo: “In calo la produzione a causa del meteo, ma qualità altissima”

9 novembre 2021 | 15:30
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Castagne, Coldiretti Cuneo: “In calo la produzione a causa del meteo, ma qualità altissima”

La siccità e le gelate di inizio aprile hanno compromesso la produzione, in calo rispetto agli anni scorsi. La qualità delle castagne made in Cuneo, però resta altissima.

Come ogni autunno che si rispetti, tornano le castagne, ma il meteo, tra siccità e gelate di inizio aprile, non ha favorito la produzione che segna un calo, nonostante resti buona la qualità. È quanto afferma Coldiretti Piemonte rispetto ad un ritorno atteso dopo che in alcune zone era stata rischiata addirittura l’estinzione per la presenza del cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus) proveniente dalla Cina, che da anni infesta i boschi lungo tutta la Penisola provocando nella piante la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni. In Piemonte sono 12.000 gli ettari di castagneto da frutto coltivati, la produzione è di 140.000 quintali per un fatturato che sfiora i 20 milioni di euro.

Ancora una volta si notano evidenti segnali dei cambiamenti climatici, questa volta ad essere colpita è la produzione di castagne che a causa della siccità e della gelata tardiva di inizio aprile scorso fa registrare un netto calo in tutta la nostra Regione, mentre la qualità resta buona, nonostante la pezzatura lievemente inferiore – spiega Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cune – Il rischio, però, è quello di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto da Turchia, Portogallo, Grecia e dalla Spagna, considerato che le importazioni nel 2020 sono risultate pari a ben 24,3 milioni di chili di castagne, spesso spacciate per italiane, con forti ripercussioni sui prezzi corrisposti ai produttori. Da qui la richiesta di Coldiretti di assicurare più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte, incredibilmente, tricolori. Ancora peggiore è la situazione dei trasformati, per i quali non vi è l’obbligo di etichettatura di origine e per le farine di castagne che, non avendo un codice doganale specifico, non è neppure dato a sapersi quante ne vengano importate”.

A fronte di questa situazione – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – il consiglio è quello di acquistare le castagne e i trasformati presso i punti vendita ed i mercati di Campagna Amica diffusi in modo capillare su tutto il nostro territorio o di partecipare alle sagre e alle manifestazioni che, dopo la pandemia, sono tornate per rilanciare questo prodotto e far conoscere le tradizioni dei piccoli borghi”.