Al Santa Croce 1° impianto di bioprotesi valvolare aortica con “occhiali intelligenti” in Piemonte

25 novembre 2021 | 15:24
Share0

Presso la struttura complessa di Cardiologia del nosocomio cuneese diretta da Roberta Rossini l’ausilio di dispositivi indossabili intelligenti “SmartGlasses” supporta a distanza gli operatori infermieristici nella delicata fase di preparazione della protesi

Cuneo. Giovedi 25 novembre nell’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo presso la struttura complessa di Cardiologia diretta da Roberta Rossini è stato effettuato il primo impianto in Piemonte di bioprotesi valvolare aortica, con l’ausilio di dispositivi indossabili intelligenti “SmartGlasses” per supportare a distanza gli operatori infermieristici nella delicata fase di preparazione della protesi.

“Sono degli occhiali – spiega Rossini – che consentono di riprendere e riprodurre in remoto ciò che sta accadendo in sala operatoria. Il loro utilizzo dà un valore aggiunto importante nella procedura di ‘tavi’, cioè l’impianto di una valvola aortica, che deve essere preparata in modo adeguato e con una procedura delicata e con passaggi ben definiti. Fino a qualche anno fa, questi interventi venivano fatti a ‘cuore aperto’. Oggi, grazie alla tecnologia, riusciamo a passare dalle arterie della gamba”.

Le attività sono avvenute grazie alla collaborazione di ingegneri esperti che hanno fornito supporto tecnico per incentivare l’utilizzo di soluzioni tecnologiche sempre più avanzate, in grado di aiutare l’équipe di sala operatoria sia in presenza che a distanza. “L’intervento – aggiunge Rossini – è stato eseguito, con la collaborazione degli anestesisti e del direttore del Dipartimento di Emergenza e Urgenza Alessandro Locatelli, dall’equipe della Cardiologia interventistica di Giorgio Baralis e Mauro De Benedetto, dai cardiochirurghi, guidati da Marco Agostini e, in particolare, da Omar Di Gregorio”.

Questi dispositivi innovativi hi-tech permettono di ottenere un’assistenza completa e sicura garantendo un perfetto equilibrio tra sala operatoria e assistenza in remoto. “In futuro – conclude il primario – ci sarà la possibilità di poter fare degli interventi urgenti anche senza la presenza in sala dell’ingegnere”.