Iva non versata su pellet venduto a basso prezzo: coinvolti un braidese e un cebano

6 ottobre 2021 | 10:27
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Iva non versata su pellet venduto a basso prezzo: coinvolti un braidese e un cebano

Nell’arco di tre anni, la società di cui fanno parte ha acquistato e rivenduto pellet nelle province di Savona, Imperia, Cuneo ed Alessandria per un totale di circa 2,5 milioni di euro, evadendo l’IVA per circa 600 mila euro

Militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Savona hanno dato esecuzione al sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, emesso dal Tribunale di Savona su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 2 soggetti italiani, a cui è riconducibile un soggetto giuridico operante nella commercializzazione del pellet, con sede in Valbormida e precisamente nel comune di Millesimo, presso lo studio di una nota commercialista.

In particolare, i Finanzieri della Tenenza di Cairo Montenotte, partendo da alcune notizie acquisite sul territorio circa la commercializzazione, da parte di alcuni rivenditori valbormidesi, di pellet ad un prezzo ribassato rispetto alla media nazionale, hanno avviato accertamenti finalizzati a verificare se l’attività si svolgesse nell’alveo della legalità e della leale concorrenza tra operatori economici.

L’attenzione delle Fiamme Gialle si è subito concentrata su una società di Millesimo, che risultava formalmente amministrata da un 45enne incensurato residente a Bra, che percepiva per la sua opera un compenso mensile di circa mille euro, ma di fatto era gestita da un pluripregiudicato di 50 anni, originario di Sanremo ma residente a Ceva, gravato da precedenti per rapina a mano armata, associazione per delinquere e bancarotta fraudolenta.

Il meccanismo utilizzato per compiere la frode era semplice, ma ben congegnato: la società acquistava il pellet regolarmente da diversi fornitori comunitari (lituani, estoni, belgi, tedeschi, polacchi e austriaci) che poi cedeva a prezzo concorrenziale a diversi rivenditori delle province di Savona, Imperia, Cuneo ed Alessandria, omettendo tuttavia di versare all’Erario l’IVA incassata; grazie al costo di acquisto ribassato, gli ignari rivenditori, a loro volta, riuscivano a vendere al dettaglio il pellet a prezzi inferiori rispetto a quelli mediamente praticati dai loro concorrenti.

Nell’arco di tre anni, dal 2017 (anno di costituzione della società) al settembre 2019, la società ha acquistato e rivenduto pellet per un totale di circa 2,5 milioni di euro, evadendo l’IVA per circa 600 mila euro.

La Procura della Repubblica di Savona, informata della vicenda, ha iscritto nel registro degli indagati il “prestanome” ed il dominus della società ed ha disposto perquisizioni locali e domiciliari a Millesimo, Ceva e Sanremo, presso la sede della società coinvolta e le abitazioni degli indagati. La stessa Autorità Giudiziaria ha inoltre ordinato, per il momento, il sequestro preventivo – finalizzato alla confisca diretta e per equivalente – di beni e disponibilità finanziarie per un importo pari a € 140 mila euro, corrispondente all’IVA evasa nell’anno 2018. L’esecuzione del provvedimento ha consentito di sottoporre a sequestro due orologi del valore di circa 10 mila euro ciascuno e depositi bancari nella disponibilità dell’amministratore di fatto.

L’attività svolta dalla Fiamme Gialle testimonia ancora una volta il forte impegno a tutela delle entrate dello Stato e della leale concorrenza del mercato.