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Cronaca
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A Pigna l’ultimo saluto al vigile del fuoco Andrea Pastor morto sul percorso di downhill di Viola St. Greè

7 ottobre 2021 | 19:17
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Presente anche una numerosa delegazione di colleghi giunta da Cuneo, città dove il 38enne aveva iniziato la sua carriera

In un silenzio irreale, il feretro del vigile del fuoco Andrea Pastor, 38 anni, giunge al campo sportivo di Pigna, portato a spalla dai suoi colleghi. Lo accoglie tutta la comunità del piccolo comune della val Nervia, con il sindaco Roberto Trutalli, ma tanti sono arrivati anche da Castel Vittorio, rappresentati dal primo cittadino Gian Stefano Oddera, che ha nella sua amministrazione la madre di Andrea, la consigliera Elide Rebaudo.

Per l’ultimo saluto al giovane, sposato e padre di due figli, morto in un incidente in bici sul percorso di downhill di Viola Saint Greè, in provincia di Cuneo, c’erano proprio tutti: oltre ai colleghi vigili del fuoco di Imperia, una numerosa delegazione è giunta anche da Cuneo, città dove Pastor aveva iniziato la sua carriera. E poi ancora i carabinieri della stazione di Pigna, le squadre della protezione civile della vallata e i militi della Croce Azzurra Val Nervia.

“Andrea l’ho conosciuto quando feci il servizio di leva nel corpo nazionale e l’impressione che ebbi di lui fu la sensazione di sentirsi subito in sintonia – dice in lacrime il suo capo reparto, Alberto Prato – Oggi, come allora, Andrea era una ragazzo altruista, professionalmente preparato sempre pronto in prima linea, un vigile che ogni capo squadra e collega vorrebbe al proprio fianco. Ricordo una notte di qualche mese fa trascorsa a cercare due persone disperse in una zona che lui conosceva bene e ricordo di avere condiviso alcune considerazioni sulla nostra professione e di avere visto in lui quella scintilla infinita che spinge ogni soccorritore a non cedere mai davanti alle difficoltà. Andrea per me incarnava lo spirito del vigile del fuoco nella sua espressione più vera e genuina. Di Andrea ne avevo discusso più volte con quello che sarà. il mio successore. Entrambi sapevamo della fortuna di averlo, era il valore aggiunto per tutto il turno, nel quotidiano come negli interventi di tutti i giorni. Era un ragazzo entusiasta della vita in tutti i suoi aspetti, sempre allegro e positivo. Per tutti noi una gravissima perdita umana e professionale”.

Generoso non solo nel lavoro ma anche nella vita. Lo ricordano tutti, in paese, quel ragazzo buono e sempre disposto ad aiutare: “Se poteva fare qualcosa per gli altri era felice”, dicono. E nella sua omelia, il vescovo diocesano monsignor Antonio Suetta ricorda come anche in chiesa si fosse reso disponibile per aiutare il parroco a spostare da la via crucis.