Peveragno omaggia i suoi 18enni: “il paese è vostro, metteteci testa e cuore”

Peveragno. Nel pomeriggio di oggi (sabato 4 settembre), l’amministrazione comunale ha simbolicamente consegnato la Costituzione Italiana ad un gruppo di 18enni presenti nella Sala Consiliare del Municipio, in rappresentanza di tutti i compaesani che quest’anno compiono il passo che li conduce alla maggiore età e che riceveranno dai coetanei la loro copia.

“Benvenuti nel mondo dei grandi – ha detto nel suo discorso il sindaco Paolo Renaudi – di quelli che hanno dei diritti e dei doveri. Dai 18 anni in poi non siete più persone che stanno crescendo, ma persone in grado di decidere a tutti i livelli. La consegna della Costituzione è un atto di benvenuto, simbolico per dirvi che siete diventati grandi. Qui ci sono scritti i vostri diritti e i vostri doveri di cittadini italiani. Abbiamo fortemente voluto fare la manifestazione qui nella Sala Consiliare perchè qui sono presenti i simboli più importanti. C’è il gonfalone del Comune di Peveragno che è la nostra bandiera, c’è la bandiera dello stato italiano e la bandiera della Regione Piemonte.”.

“Da adesso – ha aggiunto il sindaco – dovete capire che Peveragno è vostra, questo palazzo comunale è vostro, anche questa fascia (indica il tricolore indossato ndr) è vostra, è un vostro diritto sapere come vanno e funzionano le cose, è un vostro dovere partecipare, informarvi e lavorare affinchè Peveragno migliori, vada sempre meglio e cresca nel tempo perchè è casa vostra. A tutti gli effetti dovete pensare al Comune e allo stato italiano non come quella cosa lontana gestita da qualcuno, ma come proprietà vostra su cui mettere mani, occhi, testa e cuore per fare al meglio le cose. Voi cittadini non più di domani, ma di oggi”.

L’atto della consegna della Costituzione Italiana è il primo passaggio di un weekend dedicato alle leve che vedrà, nella giornata di domani (domenica 5 settembre), la consegna delle bandiere alle leve 2002 e 2003, oltre alla a festa di tutti coloro i quali sono nati negli anni terminanti con 0,1, 5 e 6. Una tradizione che solitamente va in scena a Pasquetta, la cui agenda è però stata inevitabilmente sconvolta da un’emergenza sanitaria che non è tuttavia riuscita a cancellare una consolidata abitudine peveragnese.