Nasce il “Pelaverga del Vescovo”, edizione speciale del classico rosso delle colline saluzzesi

17 settembre 2021 | 11:59
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Nasce il “Pelaverga del Vescovo”, edizione speciale del classico rosso delle colline saluzzesi
Nasce il “Pelaverga del Vescovo”, edizione speciale del classico rosso delle colline saluzzesi
Nasce il “Pelaverga del Vescovo”, edizione speciale del classico rosso delle colline saluzzesi

Le bottiglie, con tanto di stemma episcopale sull’etichetta, verranno donate da Monsignor Cristiano Bodo ai relatori del Convegno Diocesano che si
tiene in questi giorni nel Duomo cittadino sul tema della costituzione delle fraternità pastorali e sui ministeri laicali.

Saluzzo. Sarà un dono speciale quello offerto dal vescovo Bodo a tutti i relatori che sono intervenuti nel convegno tenutosi in questi giorni nel Duomo della Città del Marchesato. Si tratta di un’edizione speciale del classico vino rosso delle colline saluzzesi, ribattezzato per l’occasione “Pelaverga del Vescovo”. La bottiglia, infatti, presenta lo stemma episcopale della diocesi di Saluzzo. Il vino è stato prodotto a Castellar dall’azienda agricola di Marco Occelli e fa riferimento al Consorzio Colline Saluzzesi.

Il convegno, che si è tenuto ieri ed oggi nel Duomo cittadino, ha come tema portante la costituzione delle fraternità pastorali e il ruolo dei ministeri laicali. L’omaggio per gli ospiti da parte di Monsignor Bodo, è nato ripercorrendo la storia stessa della Diocesi, quando nel Cinquecento (dopo la morte del Marchese Ludovico II di Saluzzo), la moglie Margherita di Foix – Candale assunse la reggenza dello Stato, esercitandola dal 1504 al 1528. Ricordata per la sua abilità nell’amministrazione del governo e per il lustro che seppe dare al Marchesato dal punto di vista artistico e culturale, la Marchesa lasciò memoria di sè anche per il ruolo che proprio il vino Pelaverga ebbe nella sua diplomazia.

Secondo la testimonianza di Giovanni Andrea Saluzzo, signore di Castellar e Paesana, autore di un diario intitolato “Charneto” in cui descrisse avvenimenti compresi tra il 1482 e il 1528, questo storico vino prodotto nella Valle Bronda, fu al centro del tentativo di Margherita di ottenere una Diocesi per il Marchesato, inviandone alcune botti all’allora Papa Giulio II. L’assassggio fu talmente gradito al Pontefice che, secondo la cronaca del “Charneto”, ne ordinò trenta botti per ogni anno, destinati alle sue personali cantine. Questo gradito omaggio avrebbe aiutato Margherita a convincere Giulio II a concedere la cattedra episcopale alla città di Saluzzo che dal 1511 divenne sede della Diocesi. Oltre all’astuta diplomazia di Margherita, secondo le cronache dell’epoca pare dunque che la nascita della Diocesi sia stata aiutata anche dall’effetto del Pelaverga.

Il vino di Castellar, dunque, si prepara a diventare l’omaggio ufficiale del vescovo di Saluzzo agli ospiti della diocesi anche negli eventi futuri. La speciale bottiglia potrà essere acquistata anche nell’enoteca “La Botte Gaia” di Saluzzo e presso la stessa azienda agricola produttrice.