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E’ partita ufficialmente la nuova stagione di caccia

20 settembre 2021 | 12:15
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E’ partita ufficialmente la nuova stagione di caccia

Da domenica 19 settembre (terza domenica di settembre) l’avvio ufficiale della stagione

Domenica 19 settembre (terza domenica di settembre) è partita ufficialmente la nuova stagione di caccia a cinghiali, lepri, minilepri, fagiani, quaglie, mentre da settimane era già possibile la caccia di selezione agli ungulati (capriolo, camoscio, cervo, daino, muflone e cinghiale) iniziata ad agosto e ai primi di settembre nei vari Comprensori alpini (Ca) e Ambiti di caccia (Atc) della Granda.

L’attività venatoria è regolamentata dalla legge regionale 5 del  2018 in cui è stato inserito, tra gli altri, il divieto di caccia a tutte le specie nelle domeniche di settembre, mentre successivamente l’attività venatoria sarà poi consentita nelle giornate di mercoledì, sabato e domenica. Per la caccia di selezione ci sono giorni stabiliti, così come per l’orario di inizio e termine della giornata venatoria che cambia in base alla stagione.

Il calendario venatorio prevede vari periodi generali, oltre a quelli stabiliti su richiesta di Atc, Ca e aziende con proroghe e anticipi per le diverse specie. Sono definiti dalla Regione anche i piani di prelievo selettivo negli istituti venatori e le linee guida per la gestione e il prelievo degli ungulati selvatici e della tipica fauna alpina, comprese le quantità cacciabili e i mezzi per l’esercizio dell’attività venatoria.

A vigilare sul rispetto di date e numero di capi abbattuti ci sono 15 agenti della Polizia locale faunistico ambientale della Provincia, a cui si aggiungono circa 200 guardie volontarie (sempre coordinate dalla Provincia), alle guardie dipendenti dagli Atc e Ca (12) e ai Carabinieri forestali.

Potranno elevare multe tra 200 e 2.500 euro ed è previsto anche l’arresto per chi uccide capi di specie tutelate o spara in parchi e zone protette. I cacciatori possono muoversi non solo nei cinque Ambiti territoriali di caccia di pianura (Atc) o nei sette Comprensori alpini (Ca) dove risiedono, ma anche in quelli confinanti o per i quali pagano la quota associativa.