Cuneo, manifestazione in favore della legalizzazione della Cannabis in Piazza Virginio

18 settembre 2021 | 18:51
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Il “September Hemp Fest”, organizzato dall’Associazione Radicali Cuneo – Gianfranco Donadei, ha visto la partecipazione del Segretario e del Presidente dei Radicali Italiani e dell’Associazione Meglio Legale, in prima fila nella raccolta firme in favore del referendum.

Cuneo. Si è tenuto alle 17 di oggi in Piazza Virginio il “September Hemp Fest“, manifestazione organizzata dall’Associazione Radicali Cuneo – Gianfranco Donadei in favore della legalizzazione della cannabis. L’occasione dell’evento è combaciata con la notizia del raggiungimento delle 500mila firme necessarie per portare in valutazione alla Corte Costituzionale la proposta di un referendum su questo tema, raggiunte nella mattinata di oggi.

Il primo a prendere la parola è stato il Segretario dell’associazione organizzatrice dell’evento Filippo Blengino, che ha definito il raggiungimento delle sottoscrizioni minime in soli cinque giorni “un risultato straordinario” che si va ad aggiungere al grande successo della raccolta firme in favore del Referendum sull’Eutanasia, portata avanti dai Radicali cuneesi nel corso di tutta l’estate. Un successo accresciuto dal fatto che sia la stampa nazionale, sia molti partiti (PD e Cinque Stelle su tutti) non si sono espressi sull’argomento. “Dopo decenni di proibizionismo è ora di dire basta a questo tipo di politica. – ha continuato Blengino – La cannabis fa meno male di molte altre droghe, non considerate come tali dalla legislazione italiana, come le sigarette e gli alcolici e contribuisce a riempire i portafogli della criminalità organizzata”.

Dello stesso parere anche il Segretario dei Radicali Italiani Massimiliano Iervolino, giunto appositamente a Cuneo da Roma per manifestare piena solidarietà nei confronti di Blengino, nelle scorse settimane denunciato per istigazione a delinquere dopo aver divulgato delle immagini in cui mostrava la sua pianta di cannabis coltivata in casa, che ha definito quello di oggi “un giorno storico, un primo grande pugno in faccia alla criminalità” che, nelle speranze degli organizzatori della raccolta firme, dovrà continuare con l’approvazione del referendum nella prossima primavera e il raggiungimento del quorum per completare definitivamente la legalizzazione. Su questo punto in particolare si è soffermata la promoter di Meglio Legale Barbara Bonvicini, l’associazione che si batte da anni sulla tematica: “il lavoro è appena iniziato. Ora bisogna convincere gli indecisi, facendo loro capire che le leggi proibizioniste sono soltanto un ostacolo alla convivenza civile. Persino gli Stati Uniti, che hanno di fatto iniziato con Reagan il processo di messa in fuori legge della cannabis, si stanno rendendo conto dell’errore, tanto che quasi tutti gli stati stanno legalizzando la cannabis”. A completamento della manifestazione ci sarebbe dovuta essere anche una lezione di autocoltivazione della cannabis, che però non si è tenuta a causa di pressioni dalle forze dell’ordine, come ha raccontato lo stesso Blengino. Su quest’ultimo tema, ha concluso il suo intervento la Bonvicini: “bisogna capire che legalizzare vuol dire anche approvare un provvedimento a vantaggio anche delle forze dell’ordine, che si potrebbero concentrare sui problemi più importanti. Abbiamo un’occasione storica, non lasciamocela scappare!”.

In ultimo ha parlato anche Igor Boni, Presidente di Radicali Italiani, che ha snocciolato alcuni dati inequivocabili sugli effetti della cannabis sulla società: “I dati ministeriali ci dicono che sono 92mila le morti a causa del fumo negli ultimi anni, 40mila a causa dell’alcol. Quelle causate dall’assunzione della cannabis sono zero. Eppure la legge persegue chi è in possesso dell’erba e non chi fuma o beve alcolici. Mi sembra sinceramente assurdo, anche perchè in questo modo si consegnano ogni anno miliardi di euro alle mafie. Legalizzare significa portare più sicurezza, più soldi al Paese e più lavoro. Siamo a Cuneo, fino a pochi decenni fa questa era una terra con migliaia di lavoratori della canapa industriale, anch’essa resa illegale con il proibizionismo. La vera istigazione a delinquere non è quella di Filippo, ma quella portata avanti da questa legge!”.