A Beinette l’esposizione antologica del pittore beinettese Livio Politano

19 settembre 2021 | 17:39
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A Beinette l’esposizione antologica del pittore beinettese Livio Politano
il pittore festeggiato, lo scorso giugno, nel giorno del suo compleanno, in Salone Consigliare, con «targa» consegnata dal Sindaco (sullo sfondo il vice Bruno Bertone), quando l’esposizione fu annunciata

Grande iniziativa comunale in «Sala Olivetti», dal 25 settembre al 17 ottobre, con «AttivaMente», a cura di Enrico Perotto

Beinette. L’annunciata esposizione antologica dell’artista beinettese Livio Politano intitolata «I colori e le forme dell’urbanità perduta», verrà inaugurata sabato 25 settembre, alle 17, nella Sala polivalente comunale «Olivetti», in Via Gauberti 17, l. Sarà visitabile sin a domenica 17 ottobre, venerdì, sabato e domenica, dalle 16 alle 19, con ingresso libero e «Green Pass» («Certificato Verde» COVID).

«A distanza di circa due anni dalla precedente iniziativa del genere, ospitata all’interno delle antiche scuderie della “Fondazione Amleto Bertoni” a Saluzzo e curata dal critico Giorgio Barberis, recentemente scomparso, la figura di Livio Politano (nato a Beinette nel 1937, ancora vivo ed attivo, anche socialmente, brillante e lucido, con la profondità che solo l’età permette), grande artista locale, torna alla ribalta, grazie alla volontà del Comune di Beinette (con la Associazione culturale «AttivaMente») di presentare al pubblico una scelta rappresentativa della sua produzione, a partire dal 1960 e comprendente anche i dipinti più recenti. Questa nuova esposizione antologica in “Sala Olivetti”, a cura di Enrico Perotto, permetterà ai visitatori di ripercorrere un periodo di creatività che dura ormai da oltre sessant’anni, caratterizzato anche da importanti frequentazioni intellettuali, intrattenute, a cominciare dalla fine degli anni Sessanta, nelle città di Torino, Roma, Firenze e Vicenza, ma anche in altre località nazionali e internazionali, con un costante e instancabile impegno artistico, che si è manifestato attraverso un valente impiego delle tecniche grafiche (matite, carboncini, pastelli) e pittoriche (oli su cartone, tela e tavola), non disgiunto da una tensione a riflettere sulle condizioni della nostra esistenza, in rapporto alle problematiche dell’ambiente urbano e di quello naturale in cui siamo inseriti. In questa Personale, come in tutte quelle da lui realizzate in precedenza, Politano ricerca un dialogo con gli osservatori della sua pittura, comunicando con loro attraverso linee, colori e volumi distribuiti nello spazio e avvicinandoli così alla sua concezione dell’arte come passione e consolazione personale, vissuta all’insegna della necessità di esprimere il proprio bisogno impellente di ricerca di un’ideale di vita, prim’ancora che di un fare artistico, frutto di una spinta interiore, capace di far emergere un mondo variegato di visioni formali e soluzioni compositive in continua evoluzione: figure, forme e luoghi immaginari, che ci parlano in sostanza del rapporto tra uomo e natura e dei valori etici fondanti che lo dovrebbero caratterizzare».

Il comunicato beinettese cita il critico beinettese Paolo Marzotto, quel che scrisse in occasione della «personale» del 1994 in Palazzo Muttoni a Vicenza: «La coerenza è evidente nella ispirazione di Politano, che nella pittura, che pratica come arte per l’arte e non arte per la vita (è infatti di professione dirigente di una grande impresa italiana), trasfonde una aspirazione ad un mondo onirico in cui il groviglio dei sentimenti diventa architettura fondendosi nella natura».

Per informazioni il recapito è il pittore stesso: liviopolitano@alice.it.

Nella fotografia