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Bagnolo Piemonte, all’istituto “Beppe Fenoglio” è tutta un’altra musica!

17 agosto 2021 | 06:25
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Bagnolo Piemonte, all’istituto “Beppe Fenoglio” è tutta un’altra musica!

“Siamo riusciti, in appena cinque incontri, a trasmettere concettualmente e fattivamente di più rispetto a quanto si faccia normalmente con persone più grandi” ha dichiarato Gabriele Giudici

Si è concluso con profitto il progetto realizzato con un’assegnazione finanziaria statale ai sensi dell’art. 31, comma 6, DL 41/2021 e che ha coinvolto 14 giovani studenti e i dj e producer monregalesi Gabriele Giudici e Matteo Bruno del Groove Eater Studio.

Un vero e proprio unicum nel settore dell’istruzione in provincia di Cuneo. L’idea di tornare a scuola in piena estate, quando il pensiero è abitualmente rivolto alle vacanze, può apparire irrealizzabile sin dal suo concepimento. Le prospettive mutano radicalmente, però, se le tradizionali lezioni, fatte di appunti, nozioni e teoria, vengono mandate temporaneamente in soffitta e al posto della cattedra si installa, almeno per un mese, una… consolle.

È esattamente quanto si è verificato a Bagnolo Piemonte, presso l’istituto comprensivo “Beppe Fenoglio”, dove si è da poco concluso il laboratorio “Scuola dj”, capace di coinvolgere nella parentesi temporale che si estende dall’8 al 27 luglio quattordici giovani studenti (13 dei quali iscritti alla scuola secondaria di primo grado e uno, di soli 8 anni, frequentante la scuola primaria). Il progetto, che costituisce senza dubbio un unicum in provincia di Cuneo per quanto concerne l’offerta extracurricolare, ha registrato la partecipazione dei dj e producer monregalesi Gabriele Giudici e Matteo Bruno del Groove Eater Studio ed è stato realizzato con un’assegnazione finanziaria statale ai sensi dell’art. 31, comma 6, DL 41/2021.

Venti ore complessive suddivise in cinque giornate, durante le quali è stato analizzato l’universo musicale in tutte le sue sfaccettature, declinandolo nei suoi innumerevoli sbocchi lavorativi: l’industria delle sette note, infatti, va ben oltre il ruolo del performer e del dj e ingloba una miriade di professionalità (i cosiddetti addetti ai lavori), che rivestono un ruolo cardine per la buona riuscita di ogni singola esibizione. Così, attraverso un primo test attitudinale eseguito per iscritto, Giudici e Bruno hanno misurato il retroterra culturale della loro platea di alunni, modulando il corso sulla base delle competenze da acquisire e sulle preferenze artistiche. “Siamo riusciti, in appena cinque incontri, a trasmettere concettualmente e fattivamente di più rispetto a quanto si faccia normalmente con persone più grandi – ha dichiarato Giudici -. Partendo da alcune dispense scritte da noi e lavorando su consolle professionali, abbiamo insegnato ai ragazzi a miscelare due canzoni tra di loro e ad allestire un dj set, concludendo il corso con una sessione di live individuali, registrati con la videocamera e con audio in alta definizione. Ogni singolo filmato è stato poi consegnato agli aspiranti dj, che, divertendosi, possono avere colto anche qualche spunto per sviluppare una passione magari fin qui rimasta sopita o, perché no, pensare a un’occupazione futura in quest’ambito”.

Gli ha fatto eco Matteo Bruno, che ha sottolineato con particolare enfasi quanto i 14 allievi fossero “educati ad essere educati. Hanno affrontato l’impegno con particolare serietà, giungendo ad acquisire una visione più ampia del mercato musicale e delle esibizioni, approcciando alla strumentazione con rispetto e interesse e maneggiandola con crescente consapevolezza e tecniche diverse”.

Soddisfatti anche la docente Laura Arena, la D.S.G.A. ed il dirigente scolastico principali sostenitori del laboratorio “Scuola dj”: “Siamo davvero felici per gli esiti di questo lavoro di équipe – ha commentato -. In Gabriele Giudici e Matteo Bruno abbiamo avuto modo di riscontrare un elevato tasso di professionalità e di attenzione anche ai particolari apparentemente più scontati, non ultimo il rispetto della privacy. L’istituto comprensivo ‘Beppe Fenoglio’ di Bagnolo Piemonte è lieto di avere rivestito il ruolo di capofila per questo progetto, che auspichiamo possa veder germogliare prossimamente una seconda edizione e, contestualmente, possa essere replicato presso altre realtà scolastiche della nostra provincia”. Chi l’ha detto, del resto, che a scuola possa suonare soltanto la campanella?