VAL GRANA PROTAGONISTA |
Cultura
/
Eventi
/
Provincia di Cuneo
/

Il Ferragosto della Valle Grana è all’insegna dei Lou Dalfin

14 agosto 2021 | 11:02
Share0
Il Ferragosto della Valle Grana è all’insegna dei Lou Dalfin
i Lou Dalfin nell'ultimo concerto tenuto in Vl Grana nel 2019

Continuano le tappe in Val Grana della rassegna Occit’Amo. Protagonista del pomeriggio di domani sul palco di Pradleves, la celeberrima band di musica occitana nel tradizionale Ferragosto Occitano, concerto che la band propone in valle Grana da ormai più di un ventennio.

Domani, domenica 15 agosto alle ore 15 nell’Area Sportiva Abrì a Pradleves i Lou Dalfin si esibiscono nel tradizionale Ferragosto Occitano, concerto che la band propone in valle Grana da ormai più di un ventennio e che per la prima volta, per le esigenze connesse ai protocolli anticovid nell’accesso alle aree spettacoli, si sposta dalla consueta sede del Santuario di San Magno a Castelmagno, dove in una sorta di sincretismo laico i Lou Dalfin, musicisti occitani del XXI secolo, richiamavano al santuario i nuovi pellegrini della cultura d’òc. L’evento, un vero e proprio “appuntamento obbligato” per la gente occitana, è solito richiamare migliaia di persone, con punte di 3.500/4.000 presenze, provenienti dalle valli del cuneese e da tutta l’area occitana transalpina e dalla Catalogna. Pradleves, paese immediatamente a valle di Castelmagno non privo di fascino e bellezza, ospiterà un’edizione più raccolta della grande festa ma significativa perché sancisce il ritorno di Lou Dalfin in valle Grana dopo due anni di assenza. Partecipazione gratuita, prenotazione obbligatoria sul sito www.occitamo.it

Nella giornata di oggi, altri due eventi sempre nella Valle. Alle ore 17 nell’Area Sportiva Abrì a Pradleves appuntamento con Destacha la dança, il ballo distanziato con l’insegnante Daniela Mandrile. La danza è uno degli elementi principali di Occit’amo e le lezioni di ballo a distanza, proposte già durante la scorsa edizione del festival hanno permesso di superare in modo innovativo e creativo, e in totale sicurezza, i limiti imposti dalla pandemia. Partecipazione gratuita, prenotazione obbligatoria al numero 339.7950104.

Alle ore 21 nella chiesa di San Michele a Cervasca concerto di Rouch Bourry e Se pa d’folk. Il primo è un duo che propone un viaggio musicale attraverso luoghi e tradizioni dei Pirenei, dei Paesi Baschi e della Catalogna suonando cornamuse, oboi e altri strumenti a fiato e ad arco. Il secondo è un gruppo folk della valle Chisone che riadatta brani tradizionali con uno spirito innovativo. Partecipazione gratuita, prenotazione obbligatoria sul sito www.occitamo.it.

Ma il Festival proseguirà ancora in Val Grana anche la settimana prossima con eventi il 18 e 20 agosto. Mercoledì 18 agosto alle ore 21 in borgata Campomolino nel comune di Castelmagno “Occit’amo” incontra i tradizionali festeggiamenti per la festa di San Magno con un concerto dei Sonadors, un gruppo di musicisti (Roberto Avena, fisarmonica Cromatica; Dario Avena, clarinetto; Michela Giordano, percussioni e voce; Fabrizio Carletto, basso e contrabbasso) che propone la musica tradizionale della valle Vermenagna in chiave alternativa. Partecipazione gratuita, prenotazione obbligatoria sul sito www.occitamo.it.

Venerdì 20 agosto alle ore 20.30 presso il CineFerrini di Caraglio (via Contardo Ferrini, 1) si chiude la lunga tappa di “Occit’amo” in valle Grana con la proiezione del docu-film ‘Bogre – La grande eresia europea’ di Fredo Valla, in collaborazione con l’associazione Contardo Ferrini. La proiezione, occasione per rendere omaggio alla lunga carriera del regista, tra gli esponenti del più coerente e rigoroso cinema d’autore di produzione italiana, sarà introdotta da un incontro con Fredo Valla che presenterà anche la mostra omonima. Il termine bogre in lingua occitana significa bulgaro ma fin dal XII secolo questa parola è diventata un insulto diretto ai Catari d’Occitania, assimilati al movimento dei Bogomìli bulgari, da cui il catarismo occidentale derivava; successivamente ha assunto il significato di inetto, babbeo. Girato tra Bulgaria, Italia, Occitania, Bosnia e in cinque lingue (bulgaro, francese, occitano, italiano e bosniaco), il film ricostruisce le relazioni tra i due gruppi di eretici. Partendo da un ricordo legato all’utilizzo della parola occitana bogre da parte del padre, il regista e la sua troupe hanno intrapreso un viaggio alla ricerca delle relazioni culturali e religiose tra i due movimenti eretici medievali e alla riscoperta di una storia rimossa di persecuzione che offre un’occasione per riflettere sulle intolleranze del passato e del presente.  «Le vicende di questi eretici – spiega il regista – trovano un parallelo in storie a noi più vicine, come la Shoah, il genocidio armeno, l’intolleranza verso chi e diverso da noi e viene a “invadere” l’Occidente civilizzato: i bogre di oggi. È una storia estirpata dai libri di storia, ma che, purtroppo, ritorna puntuale nel corso dei secoli». Partecipazione gratuita, prenotazione obbligatoria sul sito www.occitamo.it.