L’Unione Montana Valle Varaita chiede aiuto alla Regione per mantenere il servizio di emergenza 118 a Sampeyre

27 luglio 2021 | 08:29
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L’Unione Montana Valle Varaita chiede aiuto alla Regione per mantenere il servizio di emergenza 118 a Sampeyre

La richiesta, che fa seguito a una comunicazione della Croce Rossa Italiana, è stata inviata al Presidente e all’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Alberto Cirio e Luigi Icardi.

L’Unione Montana Valle Varaita ha inviato al Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e all’Assessore alla Sanità, Luigi Icardi, una lettera per comunicare le gravi problematiche connesse al mantenimento del servizio emergenza 118 con una postazione di soccorso avanzato a Sampeyre, operativa in tutta la valle. Nella comunicazione, datata allo scorso 5 luglio, si mettono in luce le difficoltà che la Croce Rossa Italiana – Comitato di Sampeyre, responsabile della postazione, ha nel mantenere attivo il servizio.

Nella lettera, a firma del presidente dell’Unione Montana Valle Varaita, Silvano Dovetta, si chiede «un incontro per poter valutare insieme la situazione e provare a trovare soluzioni adeguate».

Una postazione come quella di Sampeyre necessita di personale sanitario qualificato 24 ore su 24 e 7 giorni su 7: per garantire il servizio, che non è possibile affidare soltanto a volontari, sono necessari quattro dipendenti a tempo pieno. L’ASL CN1, con cui la CRI di Sampeyre è convenzionata, riconosce una parte del costo del personale dipendente pari a 2,5 unità: fino a quest’anno il restante costo di gestione, stimato in € 48.000,00 annui, è stato coperto dalla CRI stessa che però ha fatto sapere di non essere più in grado di sostenere la spesa per gli anni a venire.

L’Unione Montana Valle Varaita e i Comuni del territorio sono consci dell’imprescindibile necessità di mantenere sul territorio tale servizio, assolutamente indispensabile per garantire i servizi minimi alla popolazione residente o in vacanza, in particolare in alta Valle; tuttavia non sono in grado di mettere a disposizione un contributo annuale di tale entità, gravando sui propri bilanci. Se venisse a mancare il servizio in valle, che nel 2020 ha svolto 738 missioni percorrendo 12.238km complessivi, la postazione di soccorso avanzato più vicina diventerebbe Saluzzo, con il conseguente aumento dei tempi minimi di intervento, spesso fattore cruciale nel garantire il buon esito del soccorso medico.