“Sconcertati, stupiti e arrabbiati per l’imminente morte della biblioteca di Savigliano”

30 giugno 2021 | 13:49
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“Sconcertati, stupiti e arrabbiati per l’imminente morte della biblioteca di Savigliano”
“Sconcertati, stupiti e arrabbiati per l’imminente morte della biblioteca di Savigliano”
“Sconcertati, stupiti e arrabbiati per l’imminente morte della biblioteca di Savigliano”

Un gruppo di insegnanti saviglianesi: “lasciamo letteralmente morire la nostra biblioteca dato che, come si sa, è un costo e non produce alcunché secondo le logiche aziendalistiche che ormai vanno per la maggiore , anche in ambienti che nulla hanno a che vedere con tutto ciò”

Scrive un gruppo di insegnanti saviglianesi.

Gentile direttore,

Apprendiamo con sconcerto, stupore e rabbia la notizia della praticamente imminente morte della biblioteca civica di Savigliano.

Sconcerto perché per noi insegnanti e cittadini è incredibile pensare che la biblioteca civica e quindi la sua funzione educativa e civile venga tenuta in sì poco conto dall’Amministrazione comunale.

Stupore perché da sempre  lo staff e la direttrice della biblioteca hanno lavorato e collaborato egregiamente  con le scuole saviglianesi, offrendo costantemente nuovi spunti  e nuovi orizzonti  all’attività didattica di tutti gli ordini scolastici , mettendo in piedi innumerevoli progetti di alto profilo; senza parlare di come ci si è impegnati a favore di tutti i lettori durante il lockdown.

Rabbia perché in un Paese che è da sempre fanalino di coda nelle classifiche internazionali e dove  a livello nazionale, leggi Mibact e non solo, si sostiene l’importanza della lettura, noi a Savigliano cosa facciamo?

Lasciamo letteralmente morire la nostra biblioteca dato che, come si sa, è un costo e non produce alcunché secondo le logiche aziendalistiche che ormai vanno per la maggiore , anche in ambienti che nulla hanno a che vedere con tutto ciò. Certo del resto, come affermava un noto ministro qualche anno fa, “con la cultura non si mangia”, ma senza cultura e quindi senza libri e senza le persone che rendono vivi quei libri con competenza e professionalità, non si sogna, non si cresce e non si diventa comunità.

Lettera firmata