Quando Cuneo votò per la monarchia, era il 2 giugno 1946

2 giugno 2021 | 08:32
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Quando Cuneo votò per la monarchia, era il 2 giugno 1946
Scheda elettorale referendum repubblica o monarchia

Furono 24 milioni gli italiani chiamati alle urne

Cuneo. Il 2 giugno di settantacinque anni fa 24 milioni di italiani si trovarono a scegliere tra monarchia o repubblica, tra esser sudditi o cittadini. Un referendum che ha fatto la storia, che segnò la nascita della Repubblica Italiana. Alla fine, gli italiani scelsero la repubblica, con 12.718.641 voti contro i 10.718.502 della monarchia.

Il Piemonte, terra dei Savoia scelse nel suo complesso la repubblica: 189.181 voti alla Monarchia, 147.181 alla Repubblica. Un po’ meno marcata nelle città, più marcata nelle campagne, la maggioranza monarchica denota il carattere conservatore della provincia, appena intaccato dalla lotta partigiana.

Più singolare l’esito del voto in provincia di Cuneo che fu una delle uniche province del Centro-nord, con Bergamo e Padova, dove vinse la monarchia con il 56,15% dei vori ma con grandi differenze fra zona e zona. A scegliere il rinnovamento istituzionale furono soprattutto le vallate montane: la Vermenagna raggiungendo anche il 70%, la Gesso, Valle dei Re per antonomasia, tradizionale meta dei membri di casa Savoia per dare sfogo alla loro passione per la caccia e la pesca, la Stura, le medie valli Grana e Varaita, la valle Po tranne il comune di Revello, parte della Val Maira, l’alta valle Tanaro. Dei centri maggiori solo il capoluogo e Fossano si espressero per la repubblica, mentre Mondovì, Saluzzo e Savigliano votarono monarchia; Alba invece fu la cittadina più ricche di soddisfazione per il re con il 66,80% a favore della monarchia. Analizzando i dati ne emerge che la monarchia si afferma in pianura (56,75%) e in collina (61,23%) e esce sconfitta proprio nei paesi di montagna. I comuni di montagna sono quelli più segnati dalla guerra, questo voto è il segnale di come i piemontesi delle vallate montane vedano nei Savoia e non solo nel fascismo, il responsabile della guerra e della tragedia che ha colpito i giovani partiti per il fronte.

Va tenuto conto anche di come il cuneese sia una terra generalmente refrattaria al cambiamento, più semplice mantenere l’usato sicuro della Monarchia e non intraprendere la strada incerta e sconosciuta della Repubblica.

Il resto è storia che oggi porta al 75° compleanno della Repubblica Italiana.