Il vescovo di Saluzzo inaugura il reliquiario di Carlo Acutis

2 giugno 2021 | 12:06
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Il vescovo di Saluzzo inaugura il reliquiario di Carlo Acutis

Le ciocche di capelli del giovane beato saranno custodite nell’opera realizzata da una ceramista saluzzese

Giovedì 3 giugno alle 21 nel Duomo di Saluzzo il Vescovo, Mons. Cristiano Bodo, durante la Messa del Corpus Domini inaugurerà il reliquiario che custodirà le ciocche di capelli del Beato Carlo Acutis. L’opera è stata realizzata da Cristiana Ferrari, ceramista saluzzese, il cui laboratorio si trova a pochi passi dal Vescovado, in piazza Montebello. Realizzato in maiolica da argille toscane, il reliquiario rappresenta una mano che sorregge un mondo, a rappresentare il significato che Carlo Acutis dava al rapporto tra Dio e l’uomo, quel sentirsi stretti nelle sue mani, quell’abbandono al Signore che ha segnato il cammino di fede del “beato di Internet”.

La ciocca di capelli è stata inviata personalmente al Vescovo ad inizio anno da Antonia Salzano, mamma del 15enne milanese stroncato da una leucemia fulminante nel 2006 e proclamato Beato nell’ottobre del 2020 ad Assisi da Papa Francesco. Mons Bodo è in contatto diretto con la signora Salzano che ha invitato a Saluzzo per un incontro in programma con i giovani della Diocesi, quando la situazione pandemica lo renderà possibile. “Carlo Acutis è un giovane come tanti altri – spiega Mons. Bodo che ha commissionato il reliquiario -, amante della vita, che però ha incontrato fin da fanciullo la presenza di Dio nella sua vita, cogliendo la grandezza di vivere l’esperienza dell’esistenza umana con Dio, lodando il Creato e in particolar modo cercando di portare un sorriso e atti di amore e di carità verso tutti, i propri amici, i compagni, i poveri. Con una ferma volontà quotidiana nel partecipare alla Messa e nel recitare il Rosario che chiamava “il mio momento con Maria”. Carlo Acutis è un modello per i nostri giovani: se lo imitassero ci sarebbe sicuramente più Vangelo che corre nelle vie della nostra Diocesi”.

L’opera è stata realizzata con tre tecniche differenti: dal modellaggio a mano delle dita alla lavorazione a lastra per la nicchia della reliquia, ricavata nella sfera smaltata con una speciale miscela dorata. “Ho voluto impreziosire con uno smalto metallico la sfera centrale – spiega l’artista Cristiana Ferrari. Lavorare su temi sacri mi ha sempre interessato: è una gran fronte di ispirazione perché significa af rontare temi che non sono solo estetici, ma anche simbolici ed espressivi, dare forma ad emozioni che vengono trasmesse agli altri. Durante la progettazione mi sono informata su Carlo Acutis ed essendo un ragazzo molto giovane volevo fare un oggetto contemporaneo, usando la simbologia della mano per dare un senso di fratellanza e una sfera a rappresentare quello che ho concepito come il mondo di Carlo”. Al termine della benedizione di giovedì 3 giugno, il Vescovo inaugurerà anche il nuovo impianto campanario del Duomo.