Boves, con la partenza di tappa del Giro Rosa si conclude il mercato in musica

30 giugno 2021 | 11:16
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Boves, con la partenza di tappa del Giro Rosa si conclude il mercato in musica
[fotografie di Michele Siciliano]
Boves, con la partenza di tappa del Giro Rosa si conclude il mercato in musica
Boves, con la partenza di tappa del Giro Rosa si conclude il mercato in musica

Mentre fuori trionferanno le «biciclette al femminile» concerto nella Chiesa Parrocchiale dell’organista Manuela Neyret, che «accompagnerà nella grande musica del passato»

Nella mattina del vivace giorno di partenza da Boves della seconda tappa del «Giro ciclistico d’Italia femminile», vi è l’ultimo appuntamento del «Mercato in Musica», il «festival di concerti» (che ha preso il via il 29 maggio), inserito nella cornice del tradizionale mercato bovesano del sabato mattina, da un’idea dei docenti dell’Istituto Civico Musicale «Giovanni Mosca», con la collaborazione de  «La Fabbrica dei Suoni», del Comune e della Banda Musicale «Silvio Pellico», contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

Gli appuntamenti, «all’aperto», dietro la Parrocchiale, in Piazza Italia, con solo momento al Sacrario, hanno raccolto buona presenza costante di pubblico e tanta attenzione generale. Sabato 26 è stata la volta del trio di archi, «di estrazione classica ma sempre alla ricerca di accostamenti originali in particolare con il linguaggio jazz», «Gli Archimedi» (gioco di parole), violoncello, violino e contrabbasso. Si tratta di tre vivaci «musicisti-docenti», Andrea Bertino, Luca Panicciari e Giorgio Boffa.  Nel repertorio hanno inclusi vivaci pezzi del repertorio balcanico e centro europeo, quello che ora si chiama «World music» (la ricerca della «Musica del mondo», della varie sonorità etniche), presentando il loro primo album, in commercio, («Forvojagi»), annunciandone uno di prossima uscita.

La rassegna terminerà questo 3 luglio, sempre alle 10,30, mentre fuori trionferanno le «biciclette al femminile», con il concerto nella Chiesa Parrocchiale dell’organista Manuela Neyret, che «accompagnerà nella grande musica del passato» (è l’unico momento «all’interno», vista l’esigenza di avere lo strumento, con la «pandemia» che, sempre nel timore di «varianti», par evolvere benissimo).