Monsignor Bodo: “Grazie per la vostra premura, la vostra competenza e la vostra umanità”

27 maggio 2021 | 07:13
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Monsignor Bodo: “Grazie per la vostra premura, la vostra competenza e la vostra umanità”

Il vescovo di Saluzzo scrive al personale sanitario dopo aver sperimentato in prima persona la battaglia contro il Covid-19

Saluzzo. Monsignor Cristiano Bodo, vescovo della diocesi di Saluzzo, è tornato a scrivere una lettera al personale sanitario che da oltre un anno lotta in prima linea contro il nemico invisibile che è il Covid-19. Una missiva soprattutto di ringraziamento dopo esser stato toccato da vicino dalla malattia avendo contratto lui stesso il virus così come la mamma venuta poi a mancare.

Scrive:

Carissimi medici, infermieri, operatori socio sanitari e personale tutto,
circa un anno fa vi scrivevo una lettera per ringraziarvi e per manifestarvi la mia vicinanza, pensavo che in qualità di Vescovo di questa Diocesi di Saluzzo fosse doveroso anche per manifestarvi la vicinanza di tutta la comunità cristiana. Si stava uscendo dalla prima ondata della pandemia, colti di sorpresa dall’arrivo del Corona virus ci eravamo scoperti tutti indifesi e impauriti dinanzi a questa situazione che aveva messo in discussione la nostra normalità.
Vi scrivo un anno dopo, a seguito della recrudescenza del Virus in autunno e in questa primavera, ma ben differenti sono i motivi che mi spingono quest’oggi. Circa un mese fa mi ammalavo di Covid e di seguito anche mia madre: da lì è iniziato per noi due quel “calvario” che tanti avevano già vissuto. Le condizioni di salute di mia madre si sono aggravate velocemente e dopo pochi giorni è stato necessario il suo ricovero in ospedale, il trasferimento in rianimazione e, come sapete, mia madre è venuta a mancare.
I sentimenti che abitano il mio cuore in questo momento sono tanti, ma tra il molto dolore si rende presente la gratitudine per tutti voi, e questa volta ve la voglio esprimere dopo averne fatto esperienza personalmente. Ho avuto modo di apprezzare in prima persona la vostra premura, la vostra competenza, la vostra umanità e vi ringrazio perché quanto era umanamente possibile fare, è stato fatto. Nulla è rimasto intentato e questo mi spinge a ringraziarvi di vero cuore e se un anno fa lo facevo guardando dall’esterno quanto stava avvenendo, oggi lo scrivo dopo aver sperimentato in prima persona tutto questo.
Alla gratitudine che esprimo a tutti voi unisco il ricordo nella preghiera e la mia benedizione, su voi e sui vostri famigliari.
Un grande abbraccio a tutti voi.”