Martedì 25 maggio in Provincia esami per aspiranti “trifolao”

20 maggio 2021 | 14:05
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Martedì 25 maggio in Provincia esami per aspiranti “trifolao”

Seconda sessione d’esame dell’anno, l’ultima sarà a settembre. Al momento sono circa 2 mila le persone autorizzate alla ricerca e raccolta del tartufo nella Granda

Martedì 25 maggio si svolge in Provincia a Cuneo (Sala Falco) la seconda sessione di esami dell’anno per gli aspiranti “trifolao”. Chi supera la prova è autorizzato alla ricerca e raccolta dei tartufi nelle zone libere, in particolare nell’area di Langhe e Roero (tartufo bianco), ma anche per altre specie nel Monregalese e su tutto il territorio cuneese lungo la fascia pedemontana. Fino ad oggi la Provincia ha rilasciato circa 2 mila tesserini. Per questa sessione sono arrivate 36 domande di partecipazione. La terza e ultima sessione dell’anno sarà il 7 settembre prossimo.

La Commissione esaminatrice per l’accertamento dell’idoneità è affidata ai tecnici del Ufficio Tartuficoltura della Provincia e alle due associazioni dei tartuficoltori della Granda.

Gli esami sono organizzati sulla base della normativa regionale per la ricerca e la raccolta nelle “zone libere”, da cui sono esentati i raccoglitori di tartufi sui fondi di loro proprietà o comunque da essi condotti o coloro che sono già muniti di abilitazione rilasciata da altre amministrazioni regionali o provinciali. Al superamento dell’esame di idoneità si ottiene il “tesserino”  che è valido per 10 anni rinnovabili e che attesta il possesso dell’abilitazione alla raccolta dei tartufi su tutto il territorio nazionale.

La durata del tesserino (dal 1° gennaio al 31 dicembre) è subordinata al versamento annuale della tassa di concessione regionale (140 euro) da effettuarsi entro il 30 aprile alla Regione Piemonte. Oltre al regime della “zona libera”, la raccolta del tartufo può essere esercita anche in regime di “zona autorizzata” , dove cioè la raccolta è riservata agli autorizzati che possono accedere sia a tartufaie controllate (cioè create a partire da un bosco naturale per aumentarne la produzione di tartufi), sia a tartufaie coltivate (cioè create con piante micolizzate).

La Provincia, tramite i suoi agenti di Polizia faunistica, svolge anche funzioni di controllo sui tesserini, sulle modalità di ricerca e raccolta, lavorazione e commercializzazione dei tartufi.  Sono previste pesanti sanzioni amministrative per le violazioni delle norme in materia.