25 aprile, “Resistenza” al tempo del Covid-19

Oggi, 25 aprile, si celebra la Festa della Liberazione.

Per il secondo anno, causa pandemia, sarà un 25 aprile diverso, con cortei ridotti e celebrazioni in streaming pur di non dimenticare.

Lo scorso anno sui balconi in questo periodo facevano bella mostra striscioni di incoraggiamento, arcobaleni e “andrà tutto bene”.

Un anno dopo viviamo una forma di resistenza diversa da quella vissuta dai nostri nonni e bisnonni ma non per questo meno impegnativa. 76 anni fa quelle donne e quegli uomini hanno lottato per la libertà, in un periodo di guerra fatta con le armi, da 14 mesi la nostra libertà è associata a un altro tipo di conquista, soprattutto per i giovani. Per loro significa tornare a scuola e stare insieme ai compagni, poter andare a salutare i nonni, ritrovarsi dopo la scuola a giocare al parchetto.

La Resistenza che si celebra in questa giornata è quella che ha portato alla Liberazione, l’insieme di movimenti politici e militari che in Italia, dopo l’armistizio di Cassibile, si opposero al nazifascismo nell’ambito della guerra di liberazione italiana. La resistenza che vivono i ragazzi di oggi sarà raccontata nei libri di storia, per oggi è qualcosa di cui non si ha esperienza per loro che la stanno vivendo.

Questa resistenza è vissuta dai ragazzi di oggi, nessuno sta raccontando loro una storia lontana di cui non hanno esperienza, la stanno vivendo. Anche loro stanno resistendo, ci stanno provando, affrontano una situazione che nessuno adulto avrebbe mai immaginato né per loro né per se stesso.

Ecco che la resistenza diventa resilienza oggi come allora va trovata la forza per affrontare un periodo di difficoltà.

Non dimentichiamo gli sforzi di chi ha lottato con tutte le proprie forze per regalarci quella libertà che tanto ci manca e tanto abbiamo imparato ad apprezzare in questi ultimi lunghi mesi. Buon 25 aprile, buona festa della Liberazione.