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Tra i vitigni di uva Cortese sulle colline del Monferrato il Forte di Gavi

7 marzo 2021 | 12:02
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Tra i vitigni di uva Cortese sulle colline del Monferrato il Forte di Gavi
Tra i vitigni di uva Cortese sulle colline del Monferrato il Forte di Gavi
Tra i vitigni di uva Cortese sulle colline del Monferrato il Forte di Gavi
Tra i vitigni di uva Cortese sulle colline del Monferrato il Forte di Gavi

“Impossibile non notarlo, con pareti alte oltre 20 metri a strapiombo sul borgo antico da cui prende il nome e sul torrente Lemme, il forte si sviluppa dalla montagna e in essa, come si può notare guardando alcuni punti in cui la struttura parrebbe essere il naturale proseguo degli strati di roccia che si fondono con essa”

Molto interessante per chiunque sia appassionato del genere, la sua ubicazione tra le colline dell’Alto Monferrato tra i vitigni di uva Cortese lo rende interessante anche per noi motociclisti, che possiamo inventarci parecchie soluzioni per raggiungerlo magari da sud, percorrendo la rete di strade che attraversa il Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo. (n.b: qui si produce il “Cortese di Gavi D.O.C.G.” anche se molti lo riconoscono semplicemente chiamandolo: “Gavi”).

Impossibile non notarlo, con pareti alte oltre 20 metri a strapiombo sul borgo antico da cui prende il nome e sul torrente Lemme, il forte si sviluppa dalla montagna e in essa, come si può notare guardando alcuni punti in cui la struttura parrebbe essere il naturale proseguo degli strati di roccia che si fondono con essa.

Di dimensioni tali da poter ospitare al suo interno una vera e propria cittadella con tanto di chiesetta, vari bastioni, celle per i prigionieri, una polveriera e capienti cisterne per l’acqua piovana, è certamente uno dei castelli più suggestivi del Piemonte

Benchè dalle origini Il suo scopo sia stato sempre difensivo, la destinazione d’uso venne mutata a partire dalla seconda metà del 1800 venendo adibito nell’ordine a: reclusorio civile, carcere militare, area di sperimentazione (i terrapieni) nella lotta contro la fillossera, e ancora luogo di detenzione.

Dal 1946 è oggetto di opera di restauro e salvaguardia da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici del Piemonte. Questa la sua ubicazione.

Buona ricerca e ricordate: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” (cit. Marcel Proust). PS: Vi rammento che lo scopo di questa rubrica è semplicemente di incuriosirvi, spingendovi ad approfondire da soli gli argomenti e fornendovi, qualora ve ne fosse il caso, un “pretesto” per prendere la moto e andare a farvi un giretto!


Angelo Angelucci (
The BYK – Seguilamotogialla) – 

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