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Il Buongiorno di Cuneo24

31 marzo 2021 | 08:05
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1930 Istituzione del Codice Hays nel cinema: imporrà nei successivi quarant’anni rigide regole comportamentali nel trattamento di temi come sesso, crimine, religione e violenza

Cuneo. Il sole è sorto alle 7:08 e tramonta alle 20:00. Durata del giorno dodici ore e cinquantadue minuti.

Santi del giorno
San Beniamino, diacono e martire.
Santa Balbina di Roma, martire.
San Guido di Pomposa, abate.

Avvenimenti
1814 – Occupazione di Parigi da parte di Alessandro I di Russia per costringere Napoleone ad abdicare.
1930 – Istituzione del Codice Hays nel cinema: imporrà nei successivi quarant’anni rigide regole comportamentali nel trattamento di temi come sesso, crimine, religione e violenza.
1994 – La pubblicazione Nature riferisce del ritrovamento in Etiopia del primo teschio completo di Australopithecus afarensis.
2005 – Washington: Muore Terri Schiavo, dopo aver vissuto per 15 anni in coma vegetativo. Il 18 marzo il marito Michael aveva ottenuto dal Tribunale l’autorizzazione ad interrompere l’alimentazione artificiale della moglie, malgrado i genitori della donna fossero decisamente contrari. La lenta morte della donna diventa un grande caso mediatico sia negli USA che nel resto del mondo.

Nati
Tina Pica (1884/1968) – L’inconfondibile voce roca e il piglio un po’ burbero l’hanno resa una delle attrici più simpatiche e popolari del cinema italiano tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Annunziata (il nome completo) Pica era figlia d’arte e nella piccola compagnia teatrale del padre mosse i primi passi sul palcoscenico. Dopo alcune comparsate nel genere muto, ebbe il primo ruolo significativo in “Fermo con le mani” del 1937, accanto al principe Totò. A notarne l’indiscusso talento ed a farla conoscere al grande pubblico fu Eduardo De Filippo, che la scritturò in alcune delle sue commedie più celebri, da “Natale in Casa Cupiello” a “Napoli milionaria”, da “Filumena Marturano” a “Questi fantasmi”. La fama cinematografica maturò con i due capitoli di “Pane, Amore e…” (il secondo dei quali le valse, nel 1955, il Nastro d’argento come “migliore attrice non protagonista”) di Luigi Comencini, in coppia con il grande Vittorio De Sica, e con numerose pellicole, che la videro recitare accanto a mostri sacri della comicità italiana, quali Totò, Peppino De Filippo, Nino Taranto, Alberto Sordi, Renato Rascel.
Johann Sebastian Bach (1685/1750) – Compositore tedesco. Dal 1693 al 1695 frequenta la scuola di latino di Eisenach e dopo la morte dei genitori, avvenuta proprio in quegli anni, viene accolto a Ohrdruf dal fratello Johann Christoph, che gli impartisce con l’occasione anche lezioni di organo e clavicembalo. Nel 1700 lascia la famiglia del fratello per recarsi a Luneburg, dove entra a far parte del coro della Michaeliskirche e ha modo di conoscere G. Bohm, un eminente organista, nonché compositore, del tempo. Frequenta inoltre la biblioteca locale, che all’epoca disponeva di un nutrito archivio con le musiche dei secoli precedenti. Dopo essere stato per poco tempo violinista presso la corte di Sassonia-Weimar, nel 1703 diviene organista titolare di S. Bonifacio ad Arnstadt e, in breve tempo, acquisisce una vasta rinomanza come virtuoso. Nel 1705 intraprende un viaggio poi diventato leggendario: si reca infatti a Lubecca per ascoltare il famoso organista Dietrich Buxtehude, che Sebastian ammirava particolarmente per le sue composizioni e di cui aveva tanto sentito parlare, affrontando il lungo percorso (400 km) totalmente a piedi! Uno degli obiettivi di Bach, fra l’altro, era anche quello di sostituire, un giorno, il grande e ammirato Maestro al seggio dello stesso organo. Purtroppo, tale desiderio non ebbe mai modo di concretizzarsi. Il giovane musicista trova così un’altra sistemazione come organista di S. Biagio a Muhlhausen, dove in seguito si sistema con la cugina Maria Barbara. Qui, nella solitudine e tranquillità della cittadina tedesca, compone un gran numero di pezzi per organo e le prime Cantate (ossia brani da eseguire durante la funzione sacra), che ci sono pervenute. Contrariamente però a quello che ci ha tramandato la storiografia ufficiale, Bach non aveva affatto un carattere facile e conciliante. Alcuni dissidi con i superiori, dunque, lo inducono alle dimissioni e al trasferimento presso la corte di Sassonia-Weimar come organista e musico di camera (violinista e violista). A Weimar continua la composizione di musiche organistiche, particolarmente gradite al duca, e ha modo di studiare le contemporanee musiche italiane, trascrivendo in particolare concerti di Antonio Vivaldi (che Bach ammirava assai), A. e B. Marcello e altri; copia fra l’altro le opere di un altro grande italiano, quel Frescobaldi che con i “Fiori musicali” rappresentava uno dei vertici dell’arte clavicembalistica e tastieristica in genere. Poco valutato come compositore, la fama di Bach dilaga invece come insuperabile organista, fama consacrata dai concerti che tiene nel 1713-17 a Dresda, Halle, Lipsia e in altri centri. I fortunati ascoltatori rimangono di volta in volta rapiti, commossi o sconvolti dalle capacità esibite dal genio, in grado di plasmare l’anima dell’uditorio a seconda che voglia essere patetico o semplicemente virtuosistico. I motivi per cui Bach abbandona il posto a Weimar, nel 1717, non sono stati ancora definitivamente chiariti. Nello stesso anno assume la carica di maestro di cappella alla corte riformata del principe Leopoldo di Anhalt-Cothen a Kothen, con l’incarico di comporre Cantate d’occasione e musiche concertistiche. Il fatto che la musica sacra non fosse praticata a Kothen (la corte era di confessione calvinista e perciò ostile all’impiego della musica nel culto) gli consente di dedicarsi con maggiore applicazione alla musica strumentale. A quel periodo, infatti, risalgono appunto i sei concerti detti “brandeburghesi” (perchè scritti appunto alla corte del margravio di Brandeburgo), le suites e sonate per strumenti soli o accompagnati e soprattutto molta musica per clavicembalo, fra cui spicca il primo volume del “Clavicembalo ben temperato”. Il periodo di Kothen si conclude quindi nel 1723, quando Bach accetta il posto di Kantor nella chiesa di S. Tommaso a Lipsia, lasciato vacante da J. Kuhnau. Pur continuando a mantenere il titolo di Kappellmeister a Kothen, però, non abbandona più Lipsia, anche se i continui dissidi con i suoi superiori laici ed ecclesiastici gli procurarono non poche amarezze. Durante i primi anni di attività a Lipsia compone un gran numero di cantate sacre e le celeberrime grandi Passioni, ritornando alla musica strumentale solo verso il 1726. Nel 1729 e fino al 1740 assume la direzione del Collegium Musicum universitario, per il quale compone numerose cantate profane e concerti per uno o più cembali, nonchè molta musica strumentale di vario genere. Il ventennio 1730-50 è occupato dalla composizione della Messa in si minore, alla rielaborazione di sue musiche precedenti, alla soluzione di problemi di contrappunto (esempi illuminanti in tal senso sono il secondo volume del “Clavicembalo ben temperato”, i corali organistici della raccolta del 1739 e le “Variazioni Goldberg”). Nel 1747 il re Federico II di Prussia lo invita a Potsdam, riservandogli grandi onori e assistendo ammirato alle sue magistrali improvvisazioni. Tornato a Lipsia, un Bach riconoscente invia al sovrano la cosiddetta “Offerta musicale”, rigorosa costruzione contrappuntistica di un tema scritto proprio dall’imperatore. Verso il 1749 la salute del compositore comincia a declinare; la vista si affievolisce sempre più e a nulla valgono le operazioni tentate da un oculista inglese di passaggio a Lipsia. Ormai completamente cieco, Bach detta la sua ultima, immensa composizione (rimasta purtroppo incompiuta), l'”Arte della fuga” prima di esser colto da collasso cardiaco, sopraggiunto poche ore dopo un prodigioso recupero delle facoltà visive.

Eventi sportivi
1988 – Una data entrata nella storia del calcio italiano per l’esordio in Nazionale di uno dei difensori più forti di sempre. Stiamo parlando di Paolo Maldini, che in questo giorno di 31 anni fa debuttò con la maglia azzurra in un’amichevole contro la Jugoslavia.

Proverbio / Citazione
Non c’è marzo senza vento, nè un prior senza convento.
“Tutti gli strumenti sono facili da suonare. Tutto sta nel pigiare il tasto giusto al momento giusto e lo strumento suonerà da solo.” Johann Sebastian Bach