Antonio Ortu è morto: ex comandante della penitenziaria del Cerialdo vinto dal Coronavirus

17 marzo 2021 | 14:14
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Antonio Ortu è morto: ex comandante della penitenziaria del Cerialdo vinto dal Coronavirus

L’uomo, 74 anni, aveva sconfitto due tumori e si trovava attualmente ricoverato presso l’ospedale “Santa Croce e Carle” di Cuneo. Di origini sarde, in carriera aveva prestato servizio anche a Mondovì e coltivava una profonda passione per il calcio

Aveva sconfitto due tumori, poi è arrivato il Coronavirus e la battaglia si è complicata maledettamente, sino all’epilogo più tragico: è morto così, a 74 anni, Antonio Ortu, per molti anni comandante della penitenziaria presso il carcere “Cerialdo” di Cuneo.

Il decesso è avvenuto ieri, martedì 16 marzo 2021, presso l’ospedale “Santa Croce e Carle”, dove si trovava ricoverato.

L’uomo, di origini sarde (era nativo di Giave, piccolo paese in provincia di Sassari), giunse al Cerialdo di Cuneo nel 1989 (passando anche da Mondovì negli anni Ottanta) e vi rimase fino al 200, quando andò in pensione e si trasferì insieme alla famiglia a Borgo San Dalmazzo.

Antonio Ortu, poi, aveva una grande passione nei confronti del calcio, che non si limitava unicamente al tifo per il suo amato Cagliari; era sfociata, infatti, in un ruolo attivo nel mondo sportivo, ricoprendo il ruolo di arbitro per il Centro sportivo italiano di Cuneo e diventando in passato dirigente del Gruppo Sportivo Passatore.

Lo piangono la moglie Caterina Carta, la figlia Valentina con Fabio, i nipotini Alessandro e Jacopo, le sorelle Battistina e Anna e il fratello Luigi. Ancora da stabilire la data delle esequie, che si terranno nella chiesa parrocchiale di Gesù Lavoratore in Borgo San Dalmazzo.

Commovente l’ultimo saluto tributatogli via social da sua figlia Valentina: “Tutto quello che sono oggi lo devo a te e mamma… Ti voglio ricordare con il vestito più bello, che avresti voluto indossare in questo ultimo viaggio, quando le malattie ancora non esistevano. Non ci potremo abbracciare mai più, ma so che resterai per sempre vivo in me. Fai buon viaggio papà… che il Signore ti abbia in gloria! Ti amo”.

La ragazza ha poi inteso rivolgere un sincero ringraziamento“a tutti gli operatori del reparto Covid 1 del Carle per la loro sensibilità e vicinanza in questo triste momento”.