Riforma dell’inquadramento professionale e adeguamenti salariali per il contratto dei metalmeccanici

8 febbraio 2021 | 09:28
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Riforma dell’inquadramento professionale e adeguamenti salariali per il contratto dei metalmeccanici

La trattativa, dopo le turbolenze autunnali, è sfociata in un accordo che «dà fiducia per affrontare le sfide che attendono tutti noi, originate dall’emergenza sanitaria»

«Ha prevalso lo spirito di collaborazione, elemento fondamentale per fare fiducia, speranza e serenità a tutte le componenti del comparto, di fronte alle sfide inusitate da affrontare nei prossimi mesi e anni, a seguito della pandemia. Da parte nostra c’è molta soddisfazione», così Marco Costamagna, presidente della Sezione meccanica di Confindustria Cuneo, commenta l’intesa raggiunta sul nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici. «Come accadde per l’accordo del 2016, il cui impianto ha fatto da base all’intesa raggiunta con i sindacati, mi auguro che le nuove regole che abbiamo condiviso possano essere di utile spunto anche ad altri settori produttivi».

Il presidente Costamagna prosegue: «È importante e molto positivo che, dopo il muro contro muro autunnale, che aveva portato anche all’indizione di uno sciopero nazionale, abbia prevalso lo spirito di collaborazione fra tutte le parti sociali. Si è capito che non aveva senso una turbolenza focalizzata sullo scontro in merito ai livelli salariali, tanto più in un momento come questo, e mi pare che gran parte dei lavoratori lo avessero ben presente. Direi che abbia prevalso la ragionevolezza anche riguardo alla riforma dell’inquadramento professionale che era fermo addirittura al 1973. Da allora, in quasi cinquant’anni il mondo, non solo strettamente produttivo, è del tutto cambiato e da molto tempo occorreva adeguarsi».

«Segnalo», aggiunge l’ingegner Costamagna, «un punto importante del nuovo contratto dei metalmeccanici: accanto alle politiche per la salute e per la sicurezza del lavoro, sono state inserite specifiche misure contro la violenza di genere nelle aziende del comparto. Questa attenzione verso possibili problematiche riguardanti il mondo femminile negli ambienti di lavoro secondo me è davvero degna di nota ed è un’ulteriore dimostrazione di attenzione al mondo che cambia».

In settimana, dopo quattro giornate di trattative in plenaria sono stati sciolti prima i nodi normativi, poi quelli economici per il contratto che scadrà nel giugno 2024. Sono previsti aumenti a regime di 112 euro sui minimi al quinto livello e di 100 euro al terzo, versati in quattro tranche ripartite nell’arco del quadriennio di validità del contratto.

Sono inoltre confermati i 200 euro l’anno di flexible benefit del precedente contratto, elemento di grande valore economico per l’assenza di tassazione e l’abbattimento totale del cuneo fiscale.

Il nuovo contratto contiene, come accennato dal presidente Costamagna, l’attesa riforma dell’inquadramento professionale. Il sistema della fabbrica fordista lascia il passo a un sistema studiato per adeguarsi ai cambiamenti e alla transizione verso l’Industria 4.0. Sono istituiti nove livelli di professionalità che sostituiscono le precedenti dieci categorie. Le nuove declaratorie sono definite sulla base dei seguenti criteri di professionalità: autonomia- responsabilità gerarchico/funzionale, competenza tecnico-specifica, competenze trasversali, polivalenza, polifunzionalità, miglioramento continuo e innovazione correlati ai nuovi sistemi integrati di gestione operativa e di organizzazione del lavoro.