Ragazza cuneese sventa il suicidio di un suo coetaneo conosciuto online

6 febbraio 2021 | 09:37
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Ragazza cuneese sventa il suicidio di un suo coetaneo conosciuto online

Sventato l’epilogo più terribile per un ragazzo di Varese. I due tredicenni avevano cominciato a comunicare su WhatsApp. La ragazza di Cuneo, di fronte ad un folle count down del ragazzo (“O giochi con me o mi ammazzo”) ha denunciato la cosa alla madre. L’intervento provvidenziale della Polizia Postale ha evitato l’ennesima tragedia a sfondo digitale.

Si è trattato di una sorta di sfida online al contrario, quella che ha visto protagonista una tredicenne cuneese. Aveva cominciato a chattare con il suo coetaneo di Varese, conosciuto su un gruppo WhatsApp e quest’ultimo le aveva annunciato il suicidio qualora non avesse risposto alle sue domande, le cui risposte, tra l’altro, avrebbero comportato delle punizioni corporali per il ragazzo stesso. Ora di scadenza: le 14 del giorno dopo. A quel punto il ragazzo si sarebbe tolto la vita, e ha sottolineato questo aspetto alla sua interlocutrice con una serie di messaggi di conto alla rovescia.

La giovane cuneese, dimostrando una maturità che pochi suoi coetanei possiedono, come dimostrano i molti casi di tragedie di questo tipo consumatesi in modi simili, ha denunciato la stranezza della chat alla madre, che non ha esitato a contattare la Polizia Postale e delle Comunicazioni. Il nucleo cuneese è riuscito a rintracciare il luogo di residenza del ragazzo e a scoprire molti dettagli sulla sua situazione. Con un’operazione congiunta con le forze dell’ordine di Varese, il ragazzo, in quel momento solo in casa, è stato preso in custodia e ha atteso negli uffici il ritorno dei genitori. È stato accertato che il minore fosse realmente intenzionato a compiere il gesto estremo, nelle modalità e nei tempi segnalati alla sua coetanea cuneese. Il ragazzo varesotto è stato nuovamente affidato ai genitori e segnalato ai Servizi Sociali locali, in modo che si possa garantire la massima tutela nei suoi confronti, per evitare che possa rimettere in scena giochi del genere.

Un epilogo, dunque, per fortuna positivo di fronte ad un tema di scottante attualità come quello delle challenge online che, da qualche anno a questa parte e più intensamente in questi mesi, sta mettendo seriamente a rischio l’incolumità di molti minori. L’episodio in questione, come già parzialmente anticipato, ha caratteristiche parzialmente diverse rispetto agli altri casi di cronaca più recenti. Infatti le peggiori conseguenze dal punto di vista dei danni corporali si sarebbero sviluppate in colui che proponeva la sfida, e non nella “vittima” di essa. In tutti i casi gli effetti sarebbero potuti essere in tutto simili a quelli dei casi recenti.

Una piaga, quella dei rischi per i minori che chattano e navigano in rete, che desta sempre più preoccupazione, dato che spesso il fenomeno si radicalizza in “giochi” diffusi in maniera sistematica e tremendamente pericolosa (i fenomeni della Blue Whale e di Jonathan Galindo insegnano). In questo senso, sempre più fondamentale è l’attività della Polizia Postale e delle Comunicazioni, che si impegna quotidianamente per sventare storie di questo tipo ai danni dei minori, nell’attesa, magari di norme create ad hoc per sventare questa sinistra minaccia.