Quando i gialli diventano “Eccezionali guide turistiche romanzate”

21 febbraio 2021 | 13:52
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Quando i gialli diventano “Eccezionali guide turistiche romanzate”

Succede in tutti i libri di Gian Maria Aliberti Gerbotto

Il primo ad accorgersene fu Antonio Bozzo del Corriere della Sera che, leggendo il primo romanzo di colui che era stato a lungo suo stimato collaboratore; lo chiamò subito per dirgli che aveva notato un aspetto speciale. “Sotto la trama del giallo si nasconde una eccezionale guida turistica romanzata” disse l’allora direttore del settimanale del primo quotidiano nazionale, a Gian Maria Aliberti Gerbotto, suo valente giornalista prestato poi alla scrittura di romanzi.

Sono passati una decina di anni, ma da quel giorno la frase di Bozzo è riportata sulla quarta di copertina di ogni noir del 48enne scrittore saluzzese.Presto se ne accorsero anche le istituzioni: Chiamparino, quand’era Presidente della Regione Piemonte, lo invitò a Palazzo Lascaris per complimentarsi con lui per aver saputo trasformare un libro giallo anche in una utile guida che metteva in risalto le peculiarità artistiche della regione. Parole di elogio arrivarono anche dal Presidente della Provincia di Cuneo, il sindaco Borgna, e poi ancora dalla locale Atl, che ai tempi di Paolo Bongioanni, lo nominò “ambasciatore del territorio”.

Insomma, sono davvero tanti i riconoscimenti ricevuti negli ultimi anni da Aliberti, tutti tesi a riconoscerne la meritoria opera di promozione locale che serpeggia, carsica e sottotraccia, in ogni suo libro. Il sindaco di Casteldelfino, Alberto Anello, nel 2019 gli conferì addirittura la cittadinanza onoraria come segno di gratitudine per aver incluso il suo paese di montagna tra i luoghi in cui erano ambientate le scene del thriller L’ottavo giorno di Katarina, valorizzandolo e promuovendolo agli occhi dei lettori. Ad Aliberti Gerbotto, già cavaliere al merito della Repubblica, arrivò anche un cavalierato sui generis, quello del tartufo e dei vini d’Alba “per aver esaltato nei suoi libri, i paesaggi delle Langhe, ma anche le sue prelibatezze culinarie”, si legge nella motivazione della nomina.Infatti, nei romanzi di Aliberti non viene trascurato nemmeno l’aspetto enogastronomico: i protagonisti della storia pranzano nei migliori ristoranti, quasi sempre stellati, di cui viene citato ogni singolo piatto con descrizioni così minuziose da far venire l’acquolina in bocca al lettore.

Di fatto, la promozione sottesa ai suoi romanzi spazia dalle eccellenze paesaggistiche e monumentali della nostra terra alle prelibatezze locali, ai prodotti tipici del territorio, esaltando anche, e non poteva mancare, il migliore vino locale.Negli ultimi anni lo scrittore piemontese ha allargato il suo orizzonte narrativo con scene ambientate anche oltre confine, toccando la Costa Azzurra.

La consegna di un suo libro direttamente nelle mani del Principe Alberto di Monaco, che si disse entusiasta della scelta di Aliberti di coinvolgere nella trama anche il suo territorio, aprì poi la strada anche a una missiva di elogio e ringraziamento da parte del sindaco di Monte Carlo. In un così ghiotto sforzo promozionale non poteva mancare la vicina Liguria, riviera molto frequentata dai piemontesi e anche da quelle terre sono giunti i meritati apprezzamenti, in primis quello dell’assessore al Turismo Berrino.«Negli ultimi anni ho visto crescere la tendenza ad andare a visitare le località dove sono state girate le scene dei film… Ebbene, se anche le ambientazioni dei miei romanzi sono servite a stimolare la curiosità dei lettori verso quei luoghi che ho descritto, portandovi nuovi turisti, ne sono entusiasta e lusingato perché quella era la mia speranza e il mio obiettivo» commenta Aliberti Gerbotto. E aggiunge: «In uno Stato che viene definito il Bel Paese, il turismo è la sua vera ricchezza e dovrebbe essere la strada giusta da cavalcare per risollevare l’economia locale del territorio».

Intanto, è uscito il suo sesto romanzo, la cui trama si dipana ancora una volta tra le eccellenze di Piemonte e Liguria. “La piena assassina”, che vanta la Prefazione del Signor Buonaseeeeera, il celebre meteorologo televisivo Colonnello Giuliacci, è ispirato al sempre più pressante tema dell’emergenza climatica. A conferma di quanto lo scrittore sia attento alle bellezze del territorio, che possono essere preservate solo con un riguardo particolare alle tematiche ecologiche.