Nuovo ospedale al Carle, Paoletti unico astenuto: “per Cuneo danni etico-ambientali ed economici”

12 febbraio 2021 | 13:08
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Nuovo ospedale al Carle, Paoletti unico astenuto: “per Cuneo danni etico-ambientali ed economici”

Il primo cittadino bovesano spiega le motivazioni della sua scelta: “fossi il sindaco di Cuneo lotterei con il coltello tra i denti per mantenere l’ospedale in centro città perchè, se cosi non fosse, la ricaduta per quella zona sarebbe pesantissima. Ma soprattutto, prima di scegliere l’area, occorre chiedersi: come sarà la sanità quando l’ospedale sarà terminato?”

Il sindaco di Boves, Maurizio Paoletti, è l’unico degli oltre cinquanta componenti della Conferenza dei sindaci dell’ASL CN1 ad essersi astenuto ieri (giovedì 11 febbraio) sulla proposta (già approvata dal Consiglio comunale di Cuneo) della costruzione del nuovo ospedale di Cuneo nell’area del Carle. Tutti gli altri sindaci hanno votato a favore.

“Le motivazioni della mia astensione sono varie e di diverso tipo – dice Paoletti a Cuneo24. – Innanzitutto credo che l’approccio alla questione sia stato troppo approssimativo e superficiale perchè prima di pensare a costruire un nuovo ospedale occorre chiedersi quale tipo di nosocomio si vuole realizzare ponendosi innanzitutto un interrogativo che non può non essere alla base di qualsiasi ragionamento. Ci si deve chiedere: quale sanità avremo nel 2035 quando l’ospedale presumibilmente sarà terminato? Non ho sentito nessuno porsi questa, secondo me imprescindibile, domanda. Così però diventa davvero difficile capire quale sia l’area migliore per il nuovo ospedale. Per questo, dunque, mi sono astenuto”.

Ma non è tutto, secondo Paoletti questa è un’operazione che va vista in un’ottica diversa. “Prendere l’attuale ospedale e spostare tutto al Carle non cambierebbe nulla. Al contrario, questa deve essere un’operazione ambiziosa, che deve puntare all’eccellenza. Abbiamo la possibilità e dobbiamo costruire un nosocomio che diventi un autentico punto di riferimento della sanità del nord-ovest italiano, nonchè l’ideale collegamento tra il nord Piemonte e la Liguria” aggiunge il primo cittadino bovesano.

Secondo Paoletti c’è anche un’importante questione etico-ambientale. “Come possiamo andare a costruire e portare tonnellate di cemento in un’area come quella del Parco Fluviale nella quale ai comuni cittadini vengono posti scrupolosi vincoli costruttivi al fine di tutelare, giustamente, la qualità ambientale?”.

Ma, soprattutto, pesanti, secondo Paoletti, sarebbero le negative ricadute economiche per la città di Cuneo. “Se io fossi il sindaco di Cuneo, lotterei con il coltello tra i denti per fare in modo che l’ospedale non si sposti dal centro della città. Spostare tutto al Carle significherebbe depauperare pesantemente l’ampia zona attorno all’attuale Santa Croce. Si pensi alla svalutazione degli immobili circostanti, al crollo del fatturato per tante attività commerciali come alberghi, bar, ristoranti e negozi ortopedici, su tutti. Il compito di un sindaco è quello di creare ricchezza per il comune che amministra, non di impoverirlo. Allontanare le persone dal centro significa allontanarle dalla possibilità di accedere ai servizi che la città offre. Insomma, svuotare il centro significa creare ‘città dormitorio’ e non è certo ciò che i cittadini desiderano”.