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La decisione del Cei: lo sguardo della pace sostituisce la stretta di mano

10 febbraio 2021 | 17:51
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La decisione del Cei: lo sguardo della pace sostituisce la stretta di mano

Il ripristino del gesto dalla prossima domenica, 14 febbraio

Da domenica prossima, 14 febbraio, su decisione dei vescovi, in seguito al Consiglio permanente della Cei, verrà ripristinato nell’eucarestia il gesto con il quale ci si scambia il dono della pace.

Naturalmente non nella forma a cui siamo abituati, la stretta di mano o l’abbraccio, già sospesi per evitare il contatto diretto tra le persone.

Per questo è stato ripensato e ci si guarderà negli occhi augurandosi il dono della pace, accompagnandolo con un semplice inchino del capo.

La scelta dei vescovi è dettata dal non poter prevedere i tempi necessari per una ripresa completa di tutti i gesti rituali.

Sull’argomento ecco quando dichiarato da don Marco Tallone, sacerdote della Parrocchia M.Vergine Assunta di Busca: “In questi giorni non è facile celebrare in parrocchia perché le restrizioni e le preoccupazioni appesantiscono un po’ tutti. Al tempo stesso è molto bello poter pregare con i fratelli avvertendo la presenza reciproca che incoraggia e dona speranza. Alcuni giorni fa è uscita la notizia che verrà presto rimaneggiato il segno della pace, segno che era stato sospeso in primavera e che aveva visto un pullulare di tentativi più o meno fantasiosi per non cancellarlo del tutto. Qui manca il tempo per spiegare il valore del segno della pace e i motivi che hanno portato al gesto che conosciamo. Mi fermerei solo su una battuta: due persone si salutano usando la mano destra comunicano alleanza e stima reciproca, voglia di collaborare ma anche perdono vicendevole. Tutto ciò però resta arido se i due non si guardano negli occhi e non esprimono sincerità e convinzione. Oggi in chiesa il desiderio di tornare a scambiare il segno della pace dovrebbe portare a scoprire questa realtà profonda: io ti stimo e desidero camminare davvero con te alla luce dell’amore di Dio, per questo sono disposto a perdonare e a ripartire. Oggi, visto che stringere mani non è raccomandabile, possiamo sempre ripiegare sul guardare gli altri negli occhi.”