“Vaccinare senza distinzione tutti i medici pensionati piemontesi”

19 gennaio 2021 | 11:41
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“Vaccinare senza distinzione tutti i medici pensionati piemontesi”

La richiesta del dottor Umberto Bosio, presidente di FEDERSPeV (federazione sanitari pensionati) regione Piemonte

Il dottor Umberto Bosio, presidente di FEDERSPeV (federazione sanitari pensionati) regione Piemonte ha inviato una lettera al presidente e all’assessore alla sanità della Regione per suggerire l’ipotesi di vaccinazione “senza distinzioni” di tutti i medici pensionati piemontesi iscritti all’Ordine che lo vorranno.

Riportiamo qui di seguito il testo integrale della lettera.

“Vorrei suggerire alla loro cortese attenzione, stante la perdurante emergenza pandemica, di valutare la possibilità di proporre la vaccinazione, senza distinzioni, anche a tutti  i medici pensionati iscritti all’Ordine  che vorranno aderirvi, come sta avvenendo ormai in Lazio, Emilia-Romagna e Campania.

Anche se il medico pensionato non svolge più attività professionale o la svolge marginalmente oppure solo occasionalmente, in qualsiasi momento, in caso di necessità urgente di soccorso (vedasi un incidente stradale, un malore di un passeggero su  un mezzo di trasporto ecc.) per deontologia , tralasciando quanto prevede il C.P., può trovarsi nella circostanza di dover intervenire, e deve poterlo fare senza il rischio di contagiare od essere contagiato.

Coinvolgere nella vaccinazione indistintamente tutti i sanitari iscritti potrebbe costituire per il S.S.R. anche la grande opportunità di avere a disposizione professionisti disposti a loro volta a vaccinare, non sottraendo alla attività di diagnosi e cura i colleghi impegnati negli ospedali e sul territorio.

I ritmi attuali di somministrazione del vaccino, fatti rapidi ed elementari calcoli, certamente non ci permettono di raggiungere la copertura del 50% della popolazione entro l’autunno. Il reclutamento commissariale di personale langue e 15000 addetti previsti sono nulla contro l’esercito di medici, veterinari ed infermieri pensionati ancora iscritti agli ordini.

Senza contare che la curva dei contagi potrebbe impennarsi dopo la riapertura della didattica in presenza e potrebbe essere necessario, come previsto dal Testo Unico delle leggi Sanitarie, dalle Leggi Comunali e Provinciali e successive, in una situazione di grave emergenza, per Sindaci e Prefetti ricorrere alla precettazione di tutto il personale sanitario reclutabile, ed averlo già vaccinato farebbe guadagnare tempo prezioso.

Confidando in una favorevole considerazione, su quanto esposto, invio cordiali saluti”.