“Sfruttiamo questi dieci giorni!”, l’appello di Chiara Gribaudo per una riapertura delle scuole in sicurezza

8 gennaio 2021 | 12:03
Share0
“Sfruttiamo questi dieci giorni!”, l’appello di Chiara Gribaudo per una riapertura delle scuole in sicurezza

L’onorevole cuneese del PD ha commentato su Facebook la decisione del Presidente della Regione Alberto Cirio di mantenere la didattica a distanza almeno fino al 18 gennaio, anziché riaprire le scuole l’11. Tra tamponi rapidi per personale e studenti e trasporti sicuri, “questo tempo in più non deve essere sprecato”.

Il dibattito in seguito alla decisione del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio di prolungare la didattica a distanza almeno fino al 18 gennaio, contrariamente alla linea della Ministra Azzolina, che ha dichiarato che le scuole possono riaprire parzialmente a partire dall’11, si arricchisce di un nuovo parere. Quello dell’onorevole Chiara Gribaudo, vice-capogruppo del PD alla Camera, che con un post su Facebook ha espresso la necessità di sfruttare al meglio il tempo a disposizione in più per permettere alle scuole di riaprire con la massima sicurezza per alunni, professori e personale scolastico. Ecco le sue parole.

Gli studenti delle scuole superiori piemontesi hanno ripreso le lezioni in DAD al 100%. Per decisione del Presidente Cirio continueranno così fino al 18 anziché fino all’11 gennaio fissato dalla Ministra Azzolina. Data la situazione dei contagi, ogni precauzione può essere capita, ma questo tempo non può andare sprecato.

Il Pd piemontese ha rivolto un giusto appello alla Regione: con dieci giorni a disposizione il ritorno in presenza al 50% dovrà essere in piena sicurezza dal punto di vista delle misure di prevenzione, come la disponibilità di tamponi rapidi al personale scolastico e agli studenti. Il tema più importante su cui attendiamo una risposta sono i trasporti: si sta preparando la Regione a mettere più bus negli orari di ingresso e di uscita? Cosa si pensa di fare per gli assembramenti di fronte ai portoni delle scuole? Serve trasparenza e condivisione delle scelte con le prefetture, le province, i dirigenti scolastici.

Per una volta il Piemonte copi la Toscana che questo lavoro lo ha già fatto, invece della Lombardia. Potrebbe essere un passo in avanti, perché non possiamo arrivare al 18 gennaio senza risposte”.