Recovery Plan, Coldiretti Cuneo infuriata: sparite risorse per l’agroalimentare

9 gennaio 2021 | 11:35
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Recovery Plan, Coldiretti Cuneo infuriata: sparite risorse per l’agroalimentare

Il direttore, Fabiano Porcu: “Bisogna ripartire dai nostri punti di forza con l’agroalimentare, che può offrire con la rivoluzione verde nuovi posti di lavoro e dare futuro ai giovani”

“Con i tagli all’agroalimentare si ferma la decisa svolta verso la rivoluzione verde in atto nel Paese che rappresenta l’obiettivo dei fondi comunitari”: con queste parole Coldiretti ha inteso commentare la nuova versione del Recovery Plan, che limita le possibilità di rilancio dell’Italia in controtendenza alla destinazione green delle risorse UE.

“Nella bozza aggiornata – spiega Coldiretti – sono state tolte incomprensibilmente risorse per la crescita sostenibile, dalle filiere produttive alle foreste urbane per mitigare l’inquinamento in città, dagli invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua alla chimica verde e alle bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici”.

Ecco dunque che Roberto Moncalvo, delegato confederale di Coldiretti Cuneo, non è rimasto in silenzio: “Chiediamo spiegazioni al Governo sul cambio di strategia in un momento in cui l’emergenza globale provocata dal Coronavirus ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico del comparto agroalimentare. Occorre superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in una situazione di grandi tensioni internazionali”.

Gli ha fatto eco il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu: “La Granda vanta eccellenze di prim’ordine, con 11 produzioni a denominazione d’origine fra DOP e IGP, 18 DOC e DOCG che ricomprendono quasi 100 tipologie di vini, oltre a decine e decine di tipicità meno note ma di grandissimo valore, dalla carne ai formaggi all’ortofrutta. Un patrimonio unico, creato grazie al lavoro delle nostre imprese che anche durante la pandemia non si sono mai fermate, garantendo l’approvvigionamento alimentare della popolazione nonostante le molte criticità. Bisogna ripartire dai nostri punti di forza con l’agroalimentare, che può offrire con la rivoluzione verde nuovi posti di lavoro e dare futuro ai giovani che, sempre di più, scommettono proprio sull’agricoltura”.