Mondovì, stipendi Sacra Famiglia pagati con l’anticipo delle future rette? FLC Cgil dice no

25 gennaio 2021 | 14:22
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Mondovì, stipendi Sacra Famiglia pagati con l’anticipo delle future rette? FLC Cgil dice no

Gaspare Palermo: “Non condividiamo tale proposta. La situazione economica di tante famiglie è molto precaria e così si rischierebbe di metterle ulteriormente in difficoltà”

“Abbiamo appreso dagli organi di stampa della proposta di Cisl e Csa che, rispetto alla difficile situazione finanziaria del Sacra Famiglia di Mondovì, chiedono al Cda della struttura di farsi promotore nei confronti dei familiari degli ospiti, affinché anticipino il pagamento delle future rette. Lo diciamo chiaramente: non condividiamo tale proposta!”.

Non usa mezzi termini Gaspare Palermo, rappresentante della FLC Cgil, per esternare la posizione della sua sigla sindacale. “Non la condividiamo perché l’attuale situazione economica delle famiglie, di tante famiglie è oggi molto precaria e quindi si rischierebbe di metterle ulteriormente in difficoltà. Ma in secondo luogo, ed è per noi assolutamente importante, pensiamo che l’azienda pubblica di servizi debba essere sostenuta con i soldi pubblici, allo stesso modo con il quale si sta sostenendo il sistema sanitario”.

Purtroppo, invece, “ad oggi neanche è chiaro come e quando verranno ripartite le risorse stanziate dalla Regione; risorse che comunque rischiano di essere del tutto insufficienti a rispondere alle difficoltà in cui versano le RSA. Ancora, oltre alla risposta di tipo economico, è necessario avviare da subito una riflessione che coinvolga anche l’Asl Cn1, perché continuiamo a pensare che presìdi pubblici come il Sacra Famiglia vadano messi in rete al fine di rispondere sempre di più e meglio ai bisogni dei cittadini e del territorio”.

Palermo ha aggiunto: “Abbiamo salutato con favore e ringraziamo i donatori privati che hanno permesso di pagare il saldo delle tredicesime ai dipendenti, però non pensiamo che si possa proseguire sulla strada dell’improvvisazione e della disponibilità dei volenterosi. Se si ritiene che l’ambito della non autosufficienza, del socio-assistenziale e sociosanitario siano una priorità, tanto più in una fase storica come quella che stiamo vivendo, è fondamentale che i servizi che vengono erogati possano essere sostenuti, pena accorgerci che nel momento in cui la crisi sanitaria legata alla pandemia cesserà che le restanti e altrettanto importanti emergenze saranno state lasciate indietro, con tutto quello che questo potrà comportare. È quindi non più rinviabile che, a partire dalla Regione, si prenda in mano la situazione, che ogni giorno che passa rischia di diventare sempre più complessa e che rischia di scaricarsi, come troppe volte succede, sulle fasce più deboli della popolazione, in primis su ospiti e familiari, oltre che sui lavoratori”.