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L’Unione Montana Valle Varaita chiede che si tenga conto anche della montagna nelle scelte sul nuovo ospedale

27 gennaio 2021 | 11:56
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L’Unione Montana Valle Varaita chiede che si tenga conto anche della montagna nelle scelte sul nuovo ospedale

Il Presidente Dovetta: «La montagna deve essere ascoltata allo stesso modo della pianura».

Nei giorni scorsi ha avuto un’ampia eco la notizia che la Regione Piemonte, anziché riqualificare le strutture ospedaliere esistenti a Fossano, Saluzzo, Savigliano come previsto dal “Piano Magni”, sarebbe intenzionata a costruire un nuovo nosocomio da destinare a polo sanitario di riferimento per la zona nord-occidentale dell’ASL CN1, nella quale si trovano le tre città e le vicine vallate alpine. La scelta, come dichiarato dall’Assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi in risposta alle richieste di chiarimento avanzate dai sindaci delle tre città dove si trovano gli ospedali, trae origine dall’analisi dei costi relativi agli adeguamenti degli edifici, più elevati del previsto e tali da rendere più conveniente progettare e realizzare una nuova struttura, che potrà garantire un servizio migliore.

L’Assessore ha inoltre puntualizzato che quello che si intende costruire è un ospedale del territorio e che la Regione si confronterà con le amministrazioni per identificare la migliore soluzione possibile.

Proprio in riferimento alla necessità che questa sia una scelta condivisa dal territorio, l’Unione Montana Valle Varaita chiede che al tavolo di lavoro per la definizione della strategia di intervento siedano anche gli amministratori delle valli alpine che gravitano sul Saluzzese, affinché siano tutelate le esigenze di chi in montagna continua a vivere nonostante le tante difficoltà.

«Anche chi abita nelle terre alte – richiama l’attenzione il Presidente dell’Unione Montana Valle Varaita, Silvano Dovetta – ha diritto di prendere parte a scelte che muteranno in modo netto le condizioni dell’assistenza sanitaria sui territori. Spesso si considera la montagna come un luogo talmente poco popolato da non essere necessario prenderlo in considerazione in occasione di scelte come questa, che tuttavia ne condizioneranno in qualche modo il futuro. Si tratta, a mio avviso, di una valutazione errata: se infatti prendiamo come riferimento il territorio dell’allora Comunità Montana Valli del Monviso, che comprendeva le valli Po e Varaita, le persone che vivono in questa zona sono circa 45.000, un numero pari a quello degli abitanti di Saluzzo e Savigliano messi insieme. Chiediamo quindi di prendere parte alla discussione sul futuro degli ospedali di riferimento per questi 45.000 cittadini e di sedere al tavolo dove vengono prese le decisioni. La montagna deve essere ascoltata allo stesso modo della pianura».

L’Unione Montana Valle Varaita auspica quindi che riguardo alla scelta per la nuova sede dell’ospedale si valuti anche il criterio della minor distanza possibile dalle valli, per evitare di rendere più difficoltoso e lento, a causa dell’aumentare dei chilometri da percorrere, l’accesso alle cure mediche per coloro che qui vivono: «Nei prossimi giorni invieremo una lettera in tal senso al Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e all’Assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi» conclude Silvano Dovetta.