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Il ricordo del 78° anniversario della battaglia di Nowo Postojalowka

15 gennaio 2021 | 16:38
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Il ricordo del 78° anniversario della battaglia di Nowo Postojalowka

Quest’anno non ci saranno commemorazioni ufficiali a causa dell’emergenza sanitaria. Una messa domenica 17 gennaio a Mondovì

La commemorazione ufficiale per ricordare il 78° anniversario della battaglia di Nowo Postojalowka quest’anno non si svolgerà a causa dell’emergenza sanitaria. L’evento, che ogni anno si celebra a rotazione in una delle quattro sezioni Ana della Granda (Ceva, Cuneo, Mondovì e Saluzzo), avrebbe dovuto fare tappa a Mondovì dal 15 al 17 gennaio 2021. L’anniversario sarà comunque ricordato domenica 17 gennaio con la messa celebrata alle 11 dalla parrocchiale del Sacro Cuore di Mondovì Altipiano dal Gruppo Alpini di Mondovì.

La battaglia di Nowo Postojalowka, avvenuta il 20 gennaio 1943, fu forse la più cruenta battaglia dell’intera campagna di Russia. una delle più importanti sul fronte orientale russo, che costò il più grande sacrificio in termini di vite umane pagato dalla Divisione Cuneense, con migliaia e migliaia di vittime fra gli Alpini (tra cui gli uomini dei Battaglioni “Mondovì” e “Ceva”). Davanti alla potenza dei carri russi, la “Cuneense” fu letteralmente annientata. Dei circa 15.000 uomini di cui circa 6.000 della Granda partiti per la Russia con 200 tradotte solo qualche mese prima, ne fecero ritorno solamente 1.500 su 17 tradotte. Furono 12.575 le penne nere cadute e disperse, delle quali 5.804 provenienti dalla provincia di Cuneo.

Gli alpini, in quelle drammatiche giornate, si trovarono a dover combattere con temperature intorno ai 40° sotto zero, con scarso equipaggiamento, ancor più scarsi viveri e munizioni. La battaglia di Nowo Postojalowka vide impegnati alcuni reparti della Divisione “Julia” e l’intera Divisione “Cuneense” che pagò il più alto tributo di sangue di tutti i reparti dell’esercito italiano durante la Seconda Guerra mondiale. I reduci, al loro ritorno in patria, per lungo tempo preferirono tacere tanto erano state incredibili e inverosimili le esperienze vissute nella steppa.