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Il Buongiorno di Cuneo24

29 gennaio 2021 | 08:04
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1845 Il Corvo di Edgar Allan Poe viene pubblicato per la prima volta sul New York Evening Mirror

Cuneo. Il sole è sorto alle 7:47 e tramonta alle 17:39. Durata del giorno nove ore e cinquantadue minuti.

Santi del giorno
San Valerio di Ravenna, vescovo.
Sant’Aquilino, sacerdote e martire, è il protettore dei facchini.

San Costanzo di Perugia, vescovo e martire.
Santa Sabrina, martire.

Avvenimenti
1781 – La prima dell’Idomeneo di W. A. Mozart.
1845 – Il Corvo di Edgar Allan Poe viene pubblicato per la prima volta sul New York Evening Mirror.
1856 – La regina Vittoria del Regno Unito istituisce la Victoria Cross.
2004 – Escono in Giappone i primi remake Pokemon della storia, Pokemon Rosso Fuoco e Pokémon Verde Foglia.

Nati in questo giorno
Costantino della Gherardesca – Discendente di una nota famiglia aristocratica originaria della Toscana. Laureatosi al King’s College London in filosofia, all’inizio degli anni Duemila si avvicina al mondo dello spettacolo: nel 2001 comincia a lavorare come opinionista in “Chiambretti c’è”, programma condotto da Piero Chiambretti e trasmesso da Raidue. L’anno seguente, cura una rubrica, dal titolo “Bile blu”, sul quotidiano “L’Indipendente” diretto da Giordano Bruno Guerri, e inizia a collaborare con il sito “Dagospia” di Roberto D’Agostino. Dopo avere fatto parte del cast di “Prontochiambretti”, in onda su La7, gestendo in collegamento da Roma una rubrica dedicata alle opinioni dei giovani, nel 2002 è ancora al fianco dello showman torinese in “Markette – Tutto fa brodo in tv”, sempre su La7: qui crea una serie di personaggi cult, tra cui quello del lettore di tarocchi, quello di Cervellopoli, quello dell’omosessuologo Kinsey e quello di Maga Maghella, che trae ispirazione direttamente dal film di Sidney Lumet “Quinto potere”. Proprio come Maga Maghella gestisce anche una rubrica sul settimanale “Vanity Fair”, nella quale Costantino della Gherardesca si diverte a preconizzare qualsiasi tipo di sventura ai personaggi più famosi del mondo dello spettacolo. La scrittura lo coinvolge sempre di più: Costantino, quindi, inizia a collaborare con il mensile “Rolling Stone”, per il quale è autore di numerose interviste. Tornato in televisione nel 2005 per “Galatea”, settimanale di cultura e costume in onda su Raidue per il quale è inviato, su Radio Città Futura cura una rubrica di critica televisiva settimanale dal titolo “Videodrome”, citazione del film omonimo diretto da David Cronenberg nel 1983. Nel 2006 – nei panni di Maga Maghella – appare a “Colorado Cafè”, show comico di Italia 1 con Diego Abatantuono, mentre l’anno successivo entra nel cast di “TG Show”, programma di Fabio Canino trasmesso da Sky Show, dove veste i panni di una guardia svizzera sorprendentemente cinica (personaggio creato in collaborazione con Michele De Pirro). Sempre nel 2007, è il presentatore della nona edizione del Friendly Versilia – Festival Citroen Mardi Gras, organizzato in estate a Torre del Lago, in provincia di Lucca, dal sito web Gay.it: nel corso di questa manifestazione dà vita, tra l’altro, a un nuovo personaggio, ispirato a Camilla Parker-Bowles. Dopo avere creato insieme con Giorgio Bozzo lo speciale televisivo “Mardi Gras”, trasmesso a settembre del 2007 su Sky Vivo, partecipa a “Ciao Darwin”, varietà presentato da Paolo Bonolis su Canale 5, e come opinionista a numerose puntate de “L’Italia sul 2”, su Raidue, commentando il reality show “L’isola dei famosi”. A partire dal 2008, per il sito di “Rolling Stone” è autore e protagonista della rubrica “Alternative Tv”, in cui parla di musica e di televisione, e gestisce un’altra rubrica di critica tv per il quotidiano free press “DNews”. Chiamato a condurre “Dispenser”, trasmissione quotidiana proposta da Rai Radio 2 in cui è affiancato da Federico Bernocchi, intraprende una collaborazione con “Vice” e con “Vogue.it”. Nel 2009 torna ad affiancare Piero Chiambretti, questa volta su Italia 1, nello show di seconda serata “Chiambretti Night”. Tornato a “Ciao Darwin” in qualità di ospite, nel 2011 è opinionista di “ExtraFactor”, in onda su Sky Uno, nel quale commenta il talent show per cantanti “X Factor”. Nello stesso periodo, Costantino della Gherardesca apre sul web “In gran forma”, sito dalla chiave evidentemente satirica dedicato al fitness. L’anno successivo viene chiamato a condurre su Raidue “Eva”, programma di divulgazione scientifica che presenta accanto alla modella Eva Riccobono, ed è uno dei giudici – al fianco di Cristina Poi e Tommy Vee – di “Born to mix”, show presentato da Diego Passoni il sabato sera su Deejay Tv. Nell’autunno del 2012 è uno dei concorrenti di “Pechino Express”, reality show in onda per la prima volta su Raidue, dove partecipa al fianco del nipote Barù (Gherardo Fedrigo Gaetani Dell’Aquila D’Aragona): la coppia giunge al terzo posto finale, ma il programma rappresenta la definitiva consacrazione mediatica e nazionalpopolare per Costantino della Gherardesca, che – infatti – l’anno seguente viene chiamato a condurre proprio “Pechino Express”, al posto di Emanuele Filiberto. Autore per il collettivo di satira “Prugna”, nel 2014 Della Gherardesca presenta “Boss in incognito”, su Raidue, oltre che la terza edizione di “Pechino Express”. Costantino è inoltre testimonial per Unicef a favore dei vaccini. Festeggia 44 anni.
Anton Pavlovic Cechov (1860/1904) – Sebbene l’infanzia del futuro scrittore e drammaturgo e dei suoi cinque fratelli non fu felice, ebbero una buona istruzione. Diciannovenne, Cechov si iscrive agli studi universitari di medicina: studia fino al 1884, anno in cui consegue la laurea e inizia ad esercitare la professione di medico. Gli anni dell’università vedono Cechov iniziare a scrivere novelle e reportage, che pubblica con diversi pseudonimi in riviste umoristiche. Cechov conduce una sorta di doppia vita: scrive ed esercita la professione di medico. Il talento narrativo di Cechov impressiona favorevolmente lo scrittore Dmitrij Vasil’jevic Grigorovic. Conosce Aleksej Suvorin, direttore del grande giornale conservatore di Pietroburgo “Novoje Vremia” (Tempo Nuovo), il quale gli offre di collaborare con lui. Cechov inizia così la sua attività di scrittore a tempo pieno, che lo porterà in breve tempo a collaborare con altre importanti riviste letterarie come “Pensiero russo”, “Il Messaggero del Nord”, “Elenchi russi”. Il primo libro è una raccolta di novelle, “Le fiabe di Melpomene” (1884), a cui segue una raccolta di brevi e scherzosi “Racconti variopinti” (1886), vivaci ritratti umoristici della vita di funzionari statali e di piccoli borghesi; entrambe i volumi vengono pubblicati con lo pseudonimo di Antosha Cekhonte. Appariranno poi “La steppa” nel 1888, e nel 1890 la sua sesta raccolta di novelle. Tra la fine degli anni ’80 e per tutti gli anni ’90 Cechov si impegna in una più intensa attività di scrittura, in cui il pessimismo della triste monotonia della vita, in precedenza nascosto tra le pieghe dell’umorismo, diviene il carattere dominante, tuttavia attenuato a tratti da una voce di speranza e di fede.
Nascono quindi i suoi più celebri racconti che dal 1887 vennero pubblicati con il nome di Anton Cechov. Alcuni dei più significativi sono: “Miseria” (1887), “Kastanka” (1887), “Nel crepuscolo” (1887), “Discorsi innocenti” (1887), “La steppa” (1888), “La voglia di dormire” (1888)” (per il quale riceve il Premio Pu?kin, dall’Accademia delle Scienze), “Una storia noiosa” (1889), “Ladri” (1890), “La camera n°6” (1892), “Il duello” (1891), “La corsia” (1892), “Mia moglie” (1892), “Il racconto di uno sconosciuto” (1893), “Il monaco nero” (1894), “La mia vita” (1896), “I contadini” (1897), “Un caso della pratica” (1897), “L’uomo nell’astuccio” (1897), “La signora col cagnolino” (1898), “Nel burrone” (1900). I suoi racconti sono ammirevoli per la semplicità e la chiarezza, straordinari per l’arguzia e il senso d’umorismo. Cechov sa esprimere il suo profondo rispetto per la gente umile, e riesce a rendere visibile il dolore e l’inquietudine presenti nella decadente società del tempo. Incapace di trarre vantaggio dalla sua grande notorietà e nonostante i primi effetti della tubercolosi, Cechov parte per l’isola di Sakalin, ai confini della Siberia. Il suo scopo è quello di visitare e indagare il mondo delle carceri («tutto ciò che c’è di terribile nella vita si deposita in qualche modo nelle carceri»), in Siberia, dove i prigionieri vengono deportati e conducono una vita drammatica, e il cui sistema anticipa quello dei campi di concentramento che si vedranno nell’Europa del XX secolo. Dopo un soggiorno di tre mesi Cechov pubblica uno studio – geografico, sociologico e psicologico – molto documentato. La pubblicazione de “L’isola di Sakalin”, nel 1893, avrà per conseguenza l’abrogazione delle punizioni corporali, oggetto della sua denuncia. Nel 1891 Cechov si reca sia in Francia (dove tornerà per farsi curare nel 1894 e nel 1897), sia in Italia. Nonostante il suo entusiasmo per Firenze e Venezia, ha nostalgia della Russia e della pianura moscovita; acquista nel 1892 una proprietà a Melikhovo, dove riunisce tutta la famiglia. Qui si dedica al giardinaggio. La residenza è spesso frequentata da visitatori, e per trovare la concentrazione e la solitudine necessarie al lavoro di scrittore fa costruire una casetta lontano dalla residenza. In questo periodo Scrive “La camera n° 6”, “Il Monaco nero”, “Racconti di uno sconosciuto” e “Il gabbiano”. Nel periodo 1892?1893 scoppia un’epidemia di colera. Cechov si dedica in modo prioritario alla sua attività medica, che esercita per lo più gratuitamente. Nel frattempo matura il racconto terribile intitolato “Mugichi” (1897). Nel 1897, la tubercolosi peggiora: deve ammettere la sua malattia, vendere Melikhovo, lasciare i dintorni di Mosca per il clima più secco della Crimea. Va a vivere a Yalta nel 1899, dove cura un nuovo giardino. La sua malattia non rallenta il suo impegno sociale: fa costruire tre scuole e, nel 1899, dà l’allarme all’opinione pubblica sulla carestia che regna nelle regioni della Volga promuovendo una raccolta di fondi. Nel maggio del 1901 sposa Olga Knipper, giovane attrice del teatro d’Arte che ha conosciuto tre anni prima in occasione del trionfo de “Il Gabbiano” a Mosca. Mentre Olga lavora a Mosca, Cechov resta solo, esiliato in una regione che non ama. Dopo avere assistito al trionfo della sua ultima commedia, “Il giardino dei ciliegi”, Cechov si reca in Germania con la moglie, alla ricerca di una possibilità di cura. Anton Cechov muore in viaggio.

Eventi sportivi
1989 – La Roma conquista contro la Fiorentina il primo punto del 1989. Per come si erano messe le cose c’è da rimpiangere la vittoria banalmente gettata al vento dopo aver ottenuto il doppio vantaggio. Ma si sa che Firenze è una città particolarmente avara per i colori giallorossi e la tradizione anche questa volta è stata rispettata, ma va considerata l’importanza di aver interrotto la serie negativa che durava da tre domeniche. Parzialmente rivoluzionata la squadra con l’innesto di Ferrario in difesa al posto di Collovati, di Conti a centrocampo al posto di Desideri e di Rizzitelli al fianco di Voeller. Alla mezz’ora del primo tempo la Roma era in vantaggio di due gol, senza aver mai seriamente attaccato. infatti le mercature sono scaturite dalle prodezze balistiche dell’ex Massaro e di Conti, che dovranno poi uscire per infortunio. Non più coperta a centrocampo, la Roma non riusciva ad arginare l’offensiva dei toscani che, dopo aver rischiato di subire il terzo gol con Policano, sono riusciti nella ripresa a pareggiare, grazie anche all’allegra difesa romanista.

Proverbio / Citazione
Se il sole la neve indora, neve, neve, neve ancora.
“La madre di tutti i mali russi è l’ignoranza, che sussiste in egual misura in tutti i partiti, in tutte le tendenze.” Anton Pavlovic Cechov