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Il Buongiorno di Cuneo24

16 gennaio 2021 | 08:04
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1938 memorabile concerto di Benny Goodman alla Carnegie Hall, con Gene Krupa alla batteria. Il pezzo finale è Sing, sing, sing (scritta da Louis Prima), che diventerà uno Standard jazz

Cuneo. Il sole è sorto alle 7:57 e tramonta alle 17:22. Durata del giorno nove ore e venticinque minuti.

Santi del giorno
San Marcello, papa, è il protettore degli stallieri.
San Tiziano di Oderzo, vescovo.
Santi Berardo, Otone, Pietro, Accursio e Adiuto, protomartiri dell’Ordine dei Frati Minori.

Avvenimenti
1938 – Memorabile concerto di Benny Goodman alla Carnegie Hall, con Gene Krupa alla batteria. Il pezzo finale è Sing, sing, sing (scritta da Louis Prima), che diventerà uno Standard jazz.
1957 – Il Cavern Club apre a Liverpool.
1969 – Lo studente cecoslovacco Jan Palach si dà fuoco in Piazza San Venceslao a Praga.
1970 – Richard Buckminster Fuller riceve la medaglia d’oro dall’American Institute of Architects.

Nati in questo giorno
André Michelin (1853/1931) – Ingegnere della Scuola Centrale di Parigi (1877) entra alle Belle Arti nella sezione architettura. Dopo cinque anni passati al Ministero dell’Interno, al servizio della carta di Francia, crea un’impresa di carpenteria metallica a Parigi prima di unirsi a suo fratello alla testa di Michelin & Cie. Il 28 maggio 1889 viene creata a Clermont-Ferrand la società Michelin e Cie. Edouard Michelin è il primo amministratore, assistito da suo fratello André. Riprendono l’impresa di materiale agricolo fondata dal loro nonno Aristide Barbier e da suo cugino. Eduard, comunque, in quel periodo dedica gran parte del suo tempo alla carriera artistica, ma viene ben presto chiamato alla direzione della piccola impresa di famiglia. Ne diviene l’amministratore per cinquantuno anni, nel corso dei quali trasforma la modesta fabbrica in un gruppo di grandezza internazionale che conta, al momento della sua morte, più di 25.000 dipendenti. Naturalmente, un contributo fondamentale alla crescita dell’azienda è dovuto anche ad Andrè, anch’egli eccezionale manager e uomo d’industria. Il suo talento per la promozione pubblicitaria lo si intuisce bene dall’episodio che segna la nascita del celeberrimo omino della Michelin, uno dei simboli più noti al mondo. L’omino nacque infatti nel 1898 dalla mano del disegnatore O’Galop proprio su idea di André Michelin; è il frutto della contaminazione tra un pneumatico e l’immagine di Gambrinus, il re cui la leggenda attribuisce l’invenzione della birra e che, brandendo un boccale, esclama “Nunc est bibendum” (“È adesso che bisogna Bere”). E l’omino della Michelin si chiama, appunto, Bibendum, nel senso che il pneumatico si “beve” gli ostacoli e gli urti.
Francesco II di Borbone (1836/1894) – L’ultimo Re di Napoli. Francesco è a tutti gli effetti un autentico napoletano, profondamente radicato in quella terra ed animato da un intimo attaccamento alla sua gente. A soli 23 anni, dunque, diventa re. Consapevole della criticità della situazione politica, chiama subito a capo del Governo Carlo Filangieri, valido generale ed abile uomo politico vicino alla famiglia reale e con simpatie verso la Francia.

Eventi sportivi
2002 – Il leggendario tacco di Zola. Nella partita di FA Cup contro il Norwich, il Chelsea conduce, senza troppe pretese, per 2-0. È il minuto 62 e i blues stanno per beneficiare di un calcio d’angolo. Ad incaricarsi della battuta è Graeme Le Soux. Il pallone parte, ma sembra una di quelle traiettorie destinate ad essere spazzate via dalla difesa avversaria. Sulla sfera, però, si avventa proprio Magic Box, che impatta con un colpo di tacco ed insacca la rete del 3-0. Inutile dire che il gol manda in visibilio lo stadio. Dopo la partita, il buon Gianfranco Zola ammetterà di aver già tentato quel trucco in allenamento, “ma non vi dico com’è andata a finire…”, commenterà ironicamente.

Proverbio / Citazione
Il pollame di gennaio empie il gallinaio.
“Serve più improvvisazione e più gioia, e meno paura di sbagliare. Una giocata va tentata sempre e ci deve essere un patto non scritto con lo stadio perché quel gesto venga apprezzato e mai fischiato.” Gianfranco Zola