Viadotto crollato sull’A6? Non ci sono colpevoli: si va verso l’archiviazione dell’inchiesta

19 dicembre 2020 | 15:44
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Viadotto crollato sull’A6? Non ci sono colpevoli: si va verso l’archiviazione dell’inchiesta

Secondo i periti, “il viadotto è risultato conforme alla normativa in vigore all’epoca della sua costruzione, negli anni Sessanta, le fondazioni erano solide e la struttura non presentava ammaliamenti né carenze di manutenzione”

Ricorderete tutti, cari lettori, la vicenda del crollo del viadotto di Madonna del Monte sull’Autostrada A6 Torino-Savona, in territorio ligure, verificatasi il 24 novembre 2019.

Una sciagura che, fortunatamente, non causò morti né feriti, ma che privò per alcuni mesi le due regioni di un collegamento di vitale importanza, sino a quando, il 21 febbraio 2020, quando la pandemia di Coronavirus cominciava a rivelarsi in tutta la sua terrificante potenza agli occhi degli italiani, venne inaugurato il nuovo ponte autostradale.

Perché torniamo a parlarne a quasi tredici mesi di distanza? La risposta è da ricercarsi nelle indagini condotte dalla Procura di Savona, che viaggiano ora lungo la strada dell’archiviazione. Come appreso nelle scorse ore, infatti, la relazione redatta dai periti ha escluso qualsiasi forma di responsabilità da parte del concessionario.

Nel documento depositato si legge che il viadotto è risultato conforme alla normativa in vigore all’epoca della sua costruzione, negli anni Sessanta, le fondazioni erano solide e la struttura non presentava ammaliamenti né carenze di manutenzione. Anche l’area, in assenza di episodi precedenti, non era classificata a rischio idrogeologico”.

Si è dunque trattato di una fatalità provocata dall’eccezionale ondata di maltempo e dai rovesci copiosi abbattutisi sull’area nelle ore precedenti al disastro? Parrebbe proprio di sì.

La palla ora passa al procuratore, Ubaldo Pelosi, il quale potrebbe appunto optare per l’archiviazione del fascicolo e chiudere così questa pagina di storia recente dell’ormai ex “Verdemare”.