“Noi, gli eroi del Covid, dimenticati dal Governo e dalla politica”: lo sfogo di un medico di emergenza-urgenza del 118 dell’Asl Cn1

7 dicembre 2020 | 07:40
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“Noi, gli eroi del Covid, dimenticati dal Governo e dalla politica”: lo sfogo di un medico di emergenza-urgenza del 118 dell’Asl Cn1

“Non abbiamo percepito alcuna gratificazione economica per il lavoro svolto da marzo a dicembre per la pandemia. Nonostante ciò continuiamo a pagare mutui, tasse e quant’altro”

Ha gli occhi pieni di rabbia, Andrea (nome di fantasia). Una rabbia “sana”, di quelle che rivelano da una parte l’amore incommensurabile nei confronti della propria professione e, dall’altra, il livore per la mancata riconoscenza da parte di chi, da mesi, continua a parlare di “eroi”, senza tuttavia mettere mano al portafoglio e compensare economicamente gli sforzi quotidiani prolungati di chi la pandemia di Coronavirus la affronta tutti i giorni.

Andrea è un medico di emergenza-urgenza del 118 dell’Asl Cn1 e in queste ore ha trovato il coraggio di denunciare una situazione, per lui e per la maggior parte dei suoi colleghi, divenuta insostenibile e incomprensibile, ma che in molti preferiscono non far emergere per timore di ritorsioni sotto il profilo personale.

Ecco perché Andrea ha scelto di non comparire con il suo vero nome all’interno di quest’articolo, che ha l’obiettivo di denunciare il quadro attuale delle condizioni lavorative di questi professionisti: “Siamo in prima linea contro il Covid, ma dimenticati dal Governo e dalla politica – dichiara Andrea –. Adesso è arrivato il momento di porre fine alle lamentele sui social e di passare ai fatti. Non è possibile che chi lavora per salvare vite umane debba essere vittima di una serie di inadempienze su materie importanti che stanno alla base del nostro lavoro. Il virus SARS-CoV-2 contagia tanti cittadini, ma anche medici del 118, infermieri, autisti e soccorritori di ambulanze”.

“Ogni giorno – prosegue – e da oltre 9 mesi, assolviamo con onore al nostro dovere, facendo turni massacranti, sostituendo colleghi in quarantena o malati, combattendo la pandemia 24 ore al giorno senza fermarci, con delle criticità più volte segnalate e non risolte. Anche noi abbiamo famiglia. Riteniamo di essere vittime di errori commessi da chi sta seduto dietro una poltrona senza assumersene le responsabilità, a differenza nostra che paghiamo sempre ovunque e comunque. Ora basta. Un encomio alla centrale operativa di Saluzzo, che ci cautela avvisandoci prima di partire in ambulanza che il paziente risulta essere sospetto (per cui usiamo i DPI necessari), e anche all’Asl Cn1, che ha prescritto protocolli che ci cautelano. Ma per i politici dico che vanno bene le mascherine chirurgiche, non i bavagli”.

Qui i toni iniziano a inasprirsi: “I medici ospedalieri hanno ricevuto giustamente un ‘incentivo Covid’ in due tranche, a settembre e novembre, ma lavorano ben protetti da tute e da reparti separati (zona pulita e zona sporca). Gli infermieri del 118 hanno percepito un compenso simile, però spesso c’è da dire che stanno inizialmente in ambulanza, mentre il medico da solo sale a casa del paziente, non sapendo a quali sorprese andrà incontro. Poi, se il paziente va trasportato, si vestono con i DPI e collaborano. Tanto di cappello agli infermieri del 118, tutti pronti a sacrificarsi come noi con turni lunghi e difficili: senza di loro il lavoro sarebbe più arduo. Noi medici, tuttavia, non abbiamo percepito alcuna gratificazione economica per il lavoro svolto da marzo a dicembre per la pandemia: eroi a parole, ma dimenticati dai politici. Nonostante ciò continuiamo a pagare mutui, tasse e quant’altro”.

Per il 2021 sono stati stanziati dal Governo alcuni fondi economici cospicui (35 milioni di euro) per tale emergenza, destinati agli operatori del settore, compresi i medici del 118, ma per il 2020 nulla. E c’è anche da dire che, sempre per il 2021, sono stati stanziati 45 milioni di euro per i medici ospedalieri. Mi sembra un’ingiustizia che andrebbe corretta immediatamente”.